Campania, lavoro nero e caporalato in crescita: allarme Confesercenti

Il lavoro sommerso supera il 15%, con caporalato e falso autonomo in aumento

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Napoli.  

Il lavoro nero in Campania non accenna a diminuire: supera il 15% nel commercio al dettaglio e nelle aree pubbliche, con picchi di abusivismo in zone turistiche come via Toledo a Napoli e il lungomare di Salerno. L’allarme arriva da Confesercenti e Sos Impresa, che hanno presentato i dati durante una tavola rotonda organizzata nell’ambito di un progetto europeo contro il lavoro sommerso. Tra le forme più diffuse, il caporalato nelle campagne e il falso lavoro autonomo, con un’incidenza preoccupante tra le donne.


Secondo il report di Sos Impresa, curato dalla ricercatrice Marianna Morra, il 70% dei campani conosce il fenomeno del lavoro irregolare, ma solo il 25% lo ha sperimentato direttamente. Le lacune informative sono evidenti: appena il 50,9% è a conoscenza delle normative italiane, e solo il 36,6% di quelle europee. «Serve più formazione sui diritti dei lavoratori», ha sottolineato Pasquale Giglio, direttore di Confesercenti Campania, durante il dibattito moderato dal giornalista Giuseppe Manzo.

I numeri rivelano criticità specifiche:

Donne in prima linea: l’84,6% dei lavoratori senza contratto è femminile.

Caporalato e falso autonomo: noti rispettivamente al 73,1% e al 60% degli intervistati, con quasi il 40% che ha conosciuto vittime di sfruttamento.

Settore terziario a rischio: qui opera l’81,4% dei lavoratori, con un 21% di autonomi spesso coinvolti in rapporti irregolari.

«Servono task force di prevenzione e controlli serrati», ha dichiarato il direttore regionale di Confesercenti, Pasquale Giglio, citando l’esempio delle forze dell’ordine come deterrente. Intanto, l’89% dei cittadini chiede corsi di formazione, segno che la consapevolezza cresce, ma non basta.

"In Campania il lavoro sommerso supera il 15% in particolare per il commercio al dettaglio e su aree pubbliche. Il problema è che soprattutto in aree maggiormente frequentate come via Toledo a Napoli o il lungomare di Salerno, l’abusivismo è un fenomeno che si fa fatica a sradicare: servono più controlli da parte di polizia municipale e forze dell’ordine, una task force di prevenzione”.