"Riteniamo che le dimissioni del ceo Tavares debbano rappresentare una svolta nelle scelte di politica industriale. Occorre un segnale di discontinuità rispetto al passato, ora Stellantis deve rilanciare le produzioni in Italia e salvaguardare i livelli occupazionali anche per la filiera dell'indotto". E' quanto affermano Mauro Cristiani, segretario generale Fiom Napoli e Mario Di Costanzo, responsabile settore automotive Fiom Napoli.
Nelle stesse ore a Pomigliano d'Arco il presidio dei lavoratori "Trasnova", azienda dell'indotto Stellantis che si occupa di logistica. A rischio, in Campania, un centinaio di famiglie.
"La protesta - aggiungono Cristiani e Di Costanzo - è la conseguenza della comunicazione della multinazionale francese di non rinnovare la commessa di logistica alla Trasnova. Abbiamo chiesto un incontro urgente al presidente della Regione Campania, in quanto è indispensabile che tutte le istituzioni si facciano parte attiva per la risoluzione della vertenza. In attesa che anche il Mimit si attivi celermente per convocare un tavolo specifico per la vertenza Trasnova - concludono Cristiani e Di Costanzo - i lavoratori continuano lo sciopero e presidieranno gli ingressi dello stabilimento Giambattista Vico anche questa notte".
Al presidio davanti ai cancelli di Pomigliano anche l'ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: "Dall'alba davanti allo stabilimento. Perché tu perdi il lavoro, perché la tua famiglia rischia di perdere tutto. Questa è la situazione in cui si trovano i lavoratori di Trasnova, indotto Stellantis: quasi 350 famiglie in tutta Italia che rischiano di restare senza nulla, visto che Stellantis non rinnoverà le commesse. Il Governo, immobile, è lontanissimo. Sono lontanissimi i manager che vanno via dopo aver preso stipendi da 36 milioni l'anno e buone uscite milionarie", il messaggio del presidente del Movimento 5 Stelle.
"Siamo qui, ai cancelli di Pomigliano, per ascoltare, fare proposte, portare in tutte le sedi la voce di queste persone. Nell'indotto saltano commesse e posti di lavoro, gli operai di Stellantis navigano a vista fra stop, incertezze e cassa integrazione. Non possiamo accettare questo declino restando a guardare come fanno a Chigi. Bisogna agire, con delle misure precise: fermiamo il Governo che sposta 4,6 miliardi dal settore dell'auto alle armi; assicuriamo 100 miliardi in 2 anni per il fondo Sure in Europa da investire sull'automotive; interveniamo col nostro emendamento in Manovra a sostegno del reddito di chi si trova in cassintegrazione mentre il carovita morde. Elkann venga in Parlamento, il Governo Meloni torni nel mondo reale. Non daremo tregua", assicura Conte.