"Manu vive": a Napoli i funerali del 15enne ucciso

Intanto proseguono le indagini sul caso

manu vive a napoli i funerali del 15enne ucciso
Napoli.  

"Nessuno muore sulla terra finché vive nel cuore. Manu vive". Questo lo striscione esposto all'esterno della Basilica di Santa Maria della Sanità dove si svolgono i funerali di Emanuele Tufano, 15enne ucciso la settimana scorsa in una traversa di Corso Umberto a Napoli. Le esequie sono presiedute dall'arcivescovo di Napoli Mimmo Battaglia. Intorno alla chiesa, sul cui ingresso ci sono palloncini bianchi, si stanno radunando parenti, amici e abitanti del quartiere Sanità. Molti ragazzi hanno una maglietta dedicata al giovane con la scritta sulla schiena "Quel giorno mentre a te venivano donate delle splendide ali a noi veniva strappato via il cuore per sempre". Emanuele è stato ucciso nella notte tra il 23 e il 24 ottobre, nel corso di un conflitto a fuoco tra "paranze" di giovanissimi del rione Sanità e di piazza Mercato. 

Sembrerebbe confermato che a uccidere Emanuele Tufano sarebbe stato un singolo colpo di pistola alla schiena: nei giorni scorsi si è svolto l'esame autoptico sulla salma del giovane, deceduto la notte tra il 23 e il 24 ottobre, nei pressi di Corso Umberto I di Napoli, nel corso di un conflitto a fuoco tra "paranze" di giovanissimi del rione Sanità e di piazza Mercato. Da allora le indagini non si sono fermate un attimo: la Squadra Mobile, coordinata dalla DDA e dalla Procura dei Minorenni, sta continuando gli accertamenti ascoltando persone "informate dei fatti" e continuando a cercare riscontri anche alle immagini dei sistemi di video sorveglianza della zona in cui si è scatenato il confronto armato tra le due bande. Nei giorni scorsi il deputato Francesco Emilio Borrelli ha diffuso un video pubblicato sui social dove a parlare è una mamma di quattro figli il più grande dei quali è uno dei due amici di Emanuele rimasti feriti quella notte: la donna, attraverso il post, dice di avere chiesto inutilmente aiuto più volte alle istituzioni, dopo essersi accorta che il figlio aveva preso una strada sbagliata. Il ragazzo, che ha 17 anni, è nipote di una delle vittime della cosiddetta "strage delle Fontanelle" avvenuta alla Sanità nell'aprile 2016.