Tra le tante emergenze esistenti nella sanità dell’area metropolitana di Napoli, una delle più importanti riguarda l’offerta di salute. I professionisti utilizzati sono troppo pochi rispetto alla domanda, per cui bisogna potenzìare gli organici al più presto e prevedere percorsi di valorizzazione, attingendo ai tanti disoccupati esistenti nel settore, a partire dai laureandi. Invece i livelli istituzionali competenti si preoccupano di assumere gli indiani con costi aggiuntivi.
Niente contro di loro, ci mancherebbe, ma qui abbiamo risorse umane straordinarie in possesso dei titoli di studio necessari e delle competenze utili per rafforzare le piante organiche e dare risposte efficaci ai bisogni ed alle esigenze dei pazienti”.
Luigi D’Emilio, segretario generale della Cisl funzione pubblica di Napoli, lancia il coordinamento degli Operatori Socio-Sanitari con l’obiettivo di perseguire questo obiettivo.
Lo fa in un convegno della federazione sul ruolo degli Ooss e le prospettive che potranno aprirsi con il loro utilizzo nell’assistenza, anche di natura sociale, in forza delle competenze acquisite nello specifico percorso di formazione a cui sono chiamati.
“La confederazione territoriale della Cisl di Napoli – sottolinea la numero uno dell’organizzazione provinciale Melicia Comberiati, che ha presieduto il dibattito – è in piena sintonia con la categoria. Una sanità efficace ed efficiente è la condizione di base per una comunità come la nostra, che ha eccellenze riconosciute in tutto il mondo, come ha dimostrato durante la terribile fase della pandemia. Perciò bisogna intervenire rapidamente per porre fine ad un vulnus insopportabile, partendo dalla medicina territoriale la cui assenza in questi anni ha prodotto l’implosione delle strutture ospedaliere e dei pronto soccorso”.
Il profilo dell’operatore socio-sanitario, e quello nuovo dell’assistente infermiere su cui si sta discutendo nelle sedi competenti, sono stati al centro dell’intervento del segretario nazionale Fp Roberto Chierchia, che ha auspicato “l’esigenza di definire un confronto partecipativo tra i livelli istituzionali e le organizzazioni sindacali per strutturare al meglio le figure professionali, con l’individuazione precisa di compiti, funzioni e riconoscimenti economici adeguati al ruolo che sono chiamati a svolgere, nella consapevolezza che vanno escluse le sovrapposizioni ed esaltate le integrazioni con il personale storico nel dettato contrattuale”.
“Il Coordinamento - ha concluso il leader di Napoli D’Emilio - punta in modo deciso in questa direzione. Strutturiamo questo organismo per aggregare gli addetti, assisterli nel percorso formativo e realizzare scambi di esperienze e di conoscenze utili a rafforzare l’intero Sistema-Salute dell’area metropolitana di Napoli”.