La rinascita di Caivano passa inevitabilmente per la cultura, per i saperi, per l’Università, promotrice di scienze, socialità e creatività. Per la cittadina dell'hinterland napoletano, conosciuta per il Parco Verde, per le tante troppe battaglie per la legalità del suo parroco, don Maurizio Patriciello, sono pronti a partire i corsi di scienze infermieristiche, scienze motorie, e verde urbano, con la possibilità di un quarto corso della facoltà di agraria.
Queste le attività didattiche di alto profilo che si svolgeranno a Caivano, nel nuovo polo universitario che sarà ultimato per l’inizio del prossimo anno accademico.
La struttura sorgerà in un’area di circa quattromila metri quadrati, etichettata come “Case Bianche”, nell’immediata periferia della cittadina. Il protocollo d’intesa è stato firmato dal Ministro dell’Università e della Ricerca, Annamaria Bernini, lo scorso 4 maggio.
La realizzazione sarà effettuata grazie a un finanziamento del Ministero pari a cinque milioni di euro. “A Caivano lo Stato, per effetto della determinazione del Governo Meloni, sta trasformando un territorio degradato in una zona con notevoli prospettive di sviluppo - ha commentato Gianni Lepre, economista e consigliere del ministro della cultura Sangiuliano - un modello da replicare in altre aree svantaggiate dove la legalità fatica ad entrare”.
Il noto economista ha poi continuato: “Caivano passa, dunque, da area degradata a location ad alto impatto culturale, per cui possiamo tranquillamente affermare che qui lo Stato ha vinto, che a Caivano le cosiddette ‘best practice’ del governo centrale hanno inondato il territorio di voglia di fare, voglia di cambiare”.
Lepre ha poi concluso: “ La strategia dei corsi universitari non è fine a se stessa, ma ha alla base delle finalità che vanno oltre l’indirizzo di studio e riguardano anche il trattenere i giovani e dare loro delle opportunità concrete di lavoro”.