Un fallo gigante disegnato sulla sabbia ha costretto le tartarughe caretta caretta a deviare il naturale percorso di risalita, per andare a deporre le proprie uova. Accade sulla spiaggia di Licola, che da qualche tempo le tartarughe hanno eletto come meta prediletta per le proprie deposizioni.
E' noto che le femmine adulte che si spingono sulla spiaggia per deporre non vanno disturbate. Infatti, potrebbero tornare in acqua e andare alla ricerca di un posto più tranquillo. Inoltre, la risalita dal mare e la deposizione sono momenti estremamente delicati che richiedono un grande dispendio di energie e molta calma.
Per questo la deviazione del percorso a causa di quel disegno insolito realizzato sulla sabbia ha ostacolato la risalita delle tartarughe.
Sul caso è intervenuto Umberto Mercurio, ambientalista e presidente dell'associazione Licola Mare Pulito che scrive: «Gli esseri umani sono i peggiori abitanti di questo pianeta e non si rendono conto che se una tartaruga depone le uova sulla spiaggia, non va disturbata per non spaventarla. Rivolgo un appello ai gestori dei lidi al fine di sensibilizzare i propri clienti: se vedono tartarughe in spiaggia, debbono allontanarsi, non fare rumore e foto, perché già fanno a fatica a riprodursi».
Da giugno a settembre avviene la nidificazione: facciamo attenzione
Da giugno a settembre le femmine adulte si avvicinano alla costa per trovare un luogo idoneo in cui deporre le proprie uova. Spesso la scelta ricade su lidi frequentati dall’uomo, con tutti i problemi che ne conseguono. Ecco perché l’Enpa – l’Ente nazionale protezione animali – in occasione della giornata mondiale delle tartarughe marine, ha stilato un piccolo vademecum di norme comportamentali nel caso in cui ci si imbatta in uno di questi animali.
Le tartarughe Caretta caretta passano gran parte della vita in mare aperto ma d’estate le femmine adulte escono dall’acqua e risalgono la riva per nidificare. Depongono le uova in una buca scavata nella sabbia che, dopo aver opportunamente ricoperto, abbandonano per riprendere il largo. Se il nido non verrà violato, per esempio dalle ruspe o dai bagnanti, le uova impiegheranno 50-60 giorni a schiudersi e una volta nate, spinte dall’istinto, le piccole carette punteranno verso il mare, sfidando numerose insidie. Sono, infatti, facile preda di uccelli, granchi ma anche di cani e gatti che frequentano la spiaggia. Un’altra minaccia alla loro sopravvivenza è l’inquinamento luminoso notturno che può influire sulla loro capacità di orientamento spingendole nella direzione opposta a quella in cui dovrebbero andare.
Per chi riuscirà a guadagnare il mare aperto, la vita non sarà comunque facile. Le tartarughe marine devono, infatti, fare i conti con le reti da pesca, le collisioni con navi e imbarcazioni e, naturalmente, con la plastica, che scambiano sovente come fonte di cibo.
In caso di incontro o avvistamento di tracce sulla sabbia di tartarughe caretta caretta il consiglio è di mettersi in contatto con la Capitaneria di porto al numero 1530.
Nel frattempo, evitiamo di stare nei pressi dell’animale e di stressarlo con fonti di luci magari per scattargli una foto. Infine, stiamo attenti a non cancellare le tracce fino all’arrivo degli esperti.