Napoli. La vela dorata di Ponticelli indigna Scampia: "Comune insensibile"

"Pur sforzandoci non riusciamo a comprendere il senso dell'opera"

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L’opera dell’artista francese Zevs riprodotta sulla facciata della scuola di Ponticelli scatena il Comitato Vele: qui solo disperazione

Napoli.  

"Siamo indignati, dipingere una Vela d’oro, lì dove ci sono ancora tante famiglie disperate ci risulta difficile da capire".  L'opera muraria dell'artista francesce Zevs inaugurata venerdi scorso all'istituto Marie Curie di Ponticelli dal sindaco Manfredi e dall'assessore regionale lucia Fortini, non piace proprio ai residenti di Scampia. Ed è proprio l’amministrazione comunale a finire sotto accusa perché, secondo il comitato che lotta da anni per l’area nord, non mostrerebbe quel “livello di sensibilità tale da comprendere la complessità di un luogo” come le Vele.

Omero Benfenati e Lorenzo Liparulo del comitato di lotta ribadiscono: basta speculazioni su Scampia

"Apprezziamo lo sforzo di qualcuno che rappresenta anche le istituzioni di portare la bellezza anche nei luoghi cosiddetti periferici del città; se non fosse per una gigantografia che ritrae una delle vele di Scampia tutta tinta d’oro. Pur sforzandoci non comprendiamo il senso di questa opera, ma soprattutto non l’apprezziamo, per una serie di ragioni sociali e civiche.
All’interno delle vele vivono ancora molti nuclei familiari, ovviamente in condizioni disperate, famiglie intere in attesa che gli sia riconosciuto il diritto ad abitare in una casa dignitosa, ma soprattutto che gli sia riconosciuto il diritto ad esistere, che all’interno dei mostri di cemento viene leso ogni istante della giornata.
Dipingere d’oro la vela è un gesto di scherno di chi vive a Posillipo o al Vomero in una casa di 200 metri quadri con attico vista mare, oppure è il solito tentativo di stereotipare la questione delle periferie della città al modello delle serie tv in onda in questa triste epoca.
Ecco, quando diciamo che non comprendiamo il senso, diciamo anche che siamo indignati per come anche soggetti dell’amministrazione comunale non comprendano o non siano connessi con un livello di sensibilità che necessariamente andrebbe utilizzato quando si parla di luoghi la cui complessità si percepisce senza dover fare sforzi particolari.
Forse questo livello di sensibilità non appartiene a chi sulla pelle delle persone che ci soffrono dentro, pensa di utilizzare una foto per propagandare una idea di restauro di concetti che da quarant’anni sono il centro della nostra lotta. Scampia va toccata con una sensibilità diversa, le vele non rappresentano il palcoscenico della città.
Ve lo diciamo forte è chiaro, non ci faremo abbindolare dalla vostra mansuetudine, ci volete servi ma ci avrete sempre più ribelli!" conclude il Comitato Vele Scampia.