Mia figlia down offesa in spiaggia, sei malata e brutta: sono rimasto di pietra

E' il triste racconto di Luca Trapanese, assessore al walfare a Napoli

mia figlia down offesa in spiaggia sei malata e brutta sono rimasto di pietra

Una storia tristissima

Napoli.  

"Qualche giorno fa ero al mare con Alba. Giocavamo alle giostre in spiaggia. Si è avvicinato un bimbo e, senza minimi termini, mi ha detto che secondo la sua mamma Alba è malata e anche brutta. Sono rimasto di pietra, non sapevo nemmeno cosa rispondere, perché mia figlia non è malata e la sua disabilità non la invalida dell'essere una bambina felice, oltre ad essere oggettivamente bella." E' il triste racconto di Luca Trapanese, assessore al walfare a Napoli.

"Quel bimbo, grazie alla sua mamma, rappresenta una parte della società ostile alla diversità, indifferente al dolore, incentrato sul raggiungimento di una perfezione che non esiste.

Poi lunedì pomeriggio mi arriva una foto di Alba con Arturo, un suo compagno di classe con questo messaggio:

"Grazie a te e ad Alba...lei riesce a sfiorargli le mani...e il cuore " Bisognerebbe iniziare a costruire una società nella quale i figli non vengano visti come una proprietà o augurare che siano i primi ed i migliori.
Bisognerebbe iniziare a ragionare sul bene comune, partire dall'idea che sono tutti i figli nostri, nonostante le diversità, e che ognuno di loro ha diritto alla felicità e non al primato di "migliore". Bisognerebbe costruire una società incentrata sull'idea del "villaggio" dove le ricchezze, le gioie, i problemi, le difficoltà si condividono ed i figli diventano di un'intera Comunità.

Certo è che posso rendere Alba la bambina più abile del mondo, le posso garantire le migliori terapiste, posso cercare per lei la scuola più preparata, ma se non sarà accolta dalla società come una persona e non come una handicappata il mio lavoro è stato del tutto inutile. Grazie Arturo perché con questa foto mi hai ridato la speranza che avevo perso qualche giorno fa."