L'emergenza Cardarelli, hanno fatto il giro d'Italia le immagini del pronto soccorso invaso dalla barelle, ha smosso il governo nazionale che annuncia azioni decise. In arrivo dunque più soldi e lo sblocco delle assunzioni del personale. Ascoltato il grido d'allarme dei medici partenopei, dopo le dimissioni di massa dei giorni scorsi causate proprio dai gravi disagi e la disorganizzazione nel più grande ospedale del Sud. Un caos che ha reso anche necessario il trasferimento di un centinaio di pazienti positivi al Covid in altri nosocomi.
“Le immagini che stiamo vedendo al Cardarelli, il più grande ospedale del mezzogiorno d'Italia, associate alle dimissioni in massa dei medici del pronto soccorso fanno davvero male. Sono però l'esatta fotografia della fallimentare gestione sanitaria da parte del presidente Vincenzo De Luca che ha tenuto per sé una delega che ha dimostrato ampiamente di non saper gestire”. Così , in una nota, Michele Schiano di Visconti, capogruppo di Fratelli d'Italia in Consiglio Regionale. “E dire che lo stesso governatore aveva festeggiato alla sua maniera la fine del commissariamento.
Oggi ci troviamo dopo una pandemia in condizioni penose. Nessuno è soddisfatto - sottolinea - dai medici, agli infermieri fino ai pazienti che pagano in maniera carissima tutta questa approssimazione. E' arrivata l'ora di tornare a commissariare la sanità campana per manifesta incapacità tecnica: siamo ai minimi storici per assistenza e qualità dei servizi essenziali per gli utenti. Troppe chiacchiere, troppi proclami: la pandemia non è più uno scudo dietro il quale De Luca può nascondersi. La sanità campana ha bisogno di una guida adeguata nel più breve tempo possibile".
Intanto si apre a Napoli una vertenza per il Monaldi, ospedale specializzato nelle patologie polmonari e cardiologiche, per il quale si ipotizza una nuova struttura di emergenza. "Non basta ripetere a mezzo stampa che il modello sanitario in Campania è il primo in Italia, bisogna renderlo reale", attacca in una nota Luigi Bencivenga, medico e iscritto all'Anaao Assomed dell'Azienda ospedaliera dei Colli di cui il Monaldi fa parte. La proposta di realizzare un pronto soccorso al Monaldi è inaccettabile - continua - e aggiungerebbe solo caos a un sistema che, come hanno testimoniato i medici dimissionari del Cardarelli, a cui va tutta la mia solidarietà , non funziona. Il Monaldi, struttura di eccellenza, ospedale di III livello ad alta specializzazione per cardiologia e malattie respiratorie, non potrebbe ospitare un pronto soccorso perché verrebbe snaturato, e soprattutto perché l'attuale organigramma non lo consentirebbe".
Bencivenga ricorda che Anaao Assomed da tempo fa presente al presidente della Campania, Vincenzo De Luca, la necessità di investire nella medicina del territorio per evitare il sovraccarico dei pronto soccorso, tema messo ancora più in evidenza dalla crisi pandemica, "cosi' come la necessita' di assumere personale. Il numero dei medici, cosi' come il loro stipendio, resta inadeguato a fronte delle richieste dei pazienti Nel 2025 i pensionamenti faranno ulteriormente calare i numeri delle unità in campo. Sono questi i punti su cui bisogna focalizzare l'attenzione". Il sindacato chiede di fermare "la logica del tappa buchi, quella del rincorrere risposte inadeguate e repentine dinanzi alle emergenze che non fanno che creare ancora più danni. Ciò che invece bisognerebbe fare subito è attivare l' ospedale San Giovanni Bosco e il Loreto mare, potenziare l' ospedale di Boscotrecase e l'ospedale del Mare, oltre a migliorare la collaborazione dei policlinici".