I lavoratori Whilrpool in presidio alla Meridbulloni

Le lotte del lavoro si uniscono. Via Argine come Castellammare, due facce della stessa medaglia

i lavoratori whilrpool in presidio alla meridbulloni
Castellammare di Stabia.  

Sono 10 i giorni di lotta quelli dei lavoratori della Meridbulloni di Castellammare, 10 giorni di presidio davanti allo stabilimento con la rabbia e l’indignazione per la chiusura improvvisa della fabbrica passati con il timore che la famiglia Fontana, proprietaria del gruppo, ordini di smantellare la fabbrica. 

Una vertenza industriale che si unisce alle altre che stanno martoriando il territorio regionale. Oggi i lavoratori della Meridbulloni hanno ricevuto la solidarietà degli operai dello stabilimento Whirlpool di via Argine che sono in lotta da più di 18 mesi. 

Una delegazione del Cral di fabbrica ha raggiunto i compagni in presidio a Castellammare di Stabia per dimostrare nei fatti come le vertenze del mondo del lavoro devono unire e non dividere. 

“Due vertenze che si assomigliano due vertenze che nascono al sud in Campania e entrambe vengono derubate del loro lavoro e vengono che viene delocalizzato in luoghi più profittevoli - dice Vincenzo Accurso rsu Cisl dello stabilimento Whirlpool di Via Argine a Napoli - Tutto senza tener conto dei propri lavoratori delle leggi e delle regole di un Paese. Il governo approva una legge di bilancio che dovrebbe tenere al suo interno misure straordinarie per il lavoro e per il sud e poi nella pratica tutto questo rimane solo una propaganda sulla nostra pelle. Pretendiamo  certezze prima dal Governo che dovrebbe essere garante del lavoro ed invece chiede sacrifici di ogni tipo ai suoi cittadini e non da ne tutele e permette ai lavoratori di poter essere partecipi alla ripresa del Paese . Senza lavoro non c'è futuro”.

Questa mattina, i vertici dell'azienda hanno partecipato all'incontro indetto dall'Unione degli Industriali di Napoli, insieme con le delegazioni sindacali della Meridbulloni. 

"Ma la proprietà è rimasta sulle posizioni iniziali, anzi, non risponde ad alcuna domanda - spiega Vittorio De Gregorio, Rsu di Uil-Uilm nella fabbrica di bulloni stabiese - La linea resta invariata e guarda alla riapertura della produzione nelle sedi di Milano e Torino, a seguito della fusione per incorporazione con la Ibs, altra fabbrica del Gruppo Fontana. Noi però non abbiamo intenzione di cedere in alcun modo. Insieme con la Whirlpool riteniamo che la chiusura delle nostre fabbriche sono uno schiaffo alla Campania e al Sud. Siamo ancora più determinati a lottare per il nostro posto di lavoro". 

I lavoratori presidiano i cancelli della Meridbulloni, alternandosi in gruppi di giorno e di notte all'interno di 3 tende. Si riscaldano con piccoli falò in strada, ma con la pioggia non possono nemmeno avvicinarsi alle mini fornaci accese con la legna. Il 26 dicembre hanno ricevuto la visita di solidarietà di diversi consiglieri regionali e anche dell'assessore al Lavoro, Antonio Marchiello, a nome del presidente della Regione, Vincenzo De Luca. 

"Questo per noi è un buon segno - aggiunge De Gregorio - ci ha dato fiducia. Ora attendiamo l'ultimo tavolo di trattativa che si terra' al Mise e speriamo che in quella occasione i politici della Campania facciano sentire forte la propria voce, in difesa dell'azienda e dei nostri posti di lavoro. Noi possiamo solo affermare e ricordare alla proprieta' della fabbrica stabiese che se hanno raggiunto il primato di player mondiale nel settore lo devono anche a noi, perché da qui hanno solo preso, raggiungendo un traguardo di successo. Mentre a noi ora consegnano i licenziamenti".