Il direttore generale dell'Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva ha affermato che il “covid center non è una sceneggiata napoletana, è una struttura su cui ci metto la faccia senza mascherina. Sono d'accordo che se fossimo in scenario senza pazienti sarebbe stato spreco, ma non è così. è una struttura che permetterà di tenere alta l'attenzione ed essere sempre pronti. Da mercoledì-giovedì abbiamo l'attivazione dei posti, speriamo che il primo paziente verrà il più tardi possibile, perché ci sono ospedali che resteranno dedicati al Covid19. Se ho posti liberi al Loreto Mare, occupo quelli. Ma questa struttura - prosegue il dg dell'Asl Napoli 1 - sarà pienamente operativa. Anche il modulo finale per arrivare a 72 letti è già qui, il montaggio finisce sabato, domenica mattina le pulizie e lunedì iniziamo gli allestimenti, lo dedichiamo alle degenze positive. E' una struttura che non avrà bisogno di essere smontata dopo la fase emergenziale, perché non l'abbiamo costruita in una palestra o in una fiera che dovranno tornare alle loro destinazioni originali. Lo stesso accadrà a Salerno e Caserta nella rete regionale covid19 progettata"
Verdoliva ha anche voluto porre l’attenzione sulla difficile situzione dei tamponi affermando che “i medici di medicina generale stanno lavorando molto. Abbiamo attivato le usca, ieri Napoli 12 unità erano in servizio e abbiamo fatto 528 tamponi dalle 9 alle 17 a casa. Erano tamponi di prima diagnosi, di primo negativo e secondo negativo. Oggi riteniamo di azzerare il pregresso che era di qualche giorno di attesa e da domani dovremmo cominciare a rispondere su 24-36 ore. Abbiamo attivato una piattaforma digitale in modo che la richiesta del tampone viene fatta solo dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta e non arriveranno più pec a qualsiasi indirizzo dell'Asl, una metodologie che ha portato alcuni dopo 15 giorni di attesa a dire nessuno è venuto. Abbiamo trovato decine di mail indirizzate a qualsiasi pec dell'Asl e questo ci ha creato un problema. Non nascondo i ritardi e le difficoltà che abbiamo avuto per dare una risposta al territorio, è stato un momento difficile e complicato, oggi ritengo che l'organizzazione messa in campo possa dare una migliore risposta. Nella prima parte del covid19 c'è stato uno sbandamento generale, non si conoscevano tante cose, c'era la ricerca di dispositivi di sicurezza personale. Ricordo che la rete di di medicina generale ha dato un contributo anche di vite umane e quindi non voglio cercare aree di operatori sanitari che possano essere stati più o meno impegnati, tutti hanno fornito quello che in quel momento si poteva fare. Oggi conosciamo meglio le regole d'ingaggio del contagio, i dpi li abbiamo e va meglio. Ricordo anche che in questo covid center di Napoli potremmo ricoverare anche un asintomatico, perché se ci fossero posti liberi, toglierlo da casa significa rischio ridurre il contagio nelle abitazioni, ricordo che a Napoli ancora oggi in pochi metri quadri vivono famiglie numerose".