Whirlpool, l'appello di Don Peppino: Papa Francesco li riceva

Oggi l'incontro presso la sede dell'associazione Legami di solidarietà a Pomigliano

Il parroco da sempre al fianco degli operai ha ascoltato le loro storie. Tanta la commozione

Pomigliano d'Arco.  

A poche ore dalla grande mobilitazione del 31 ottobre con lo sciopero generale proclamato da tutte le sigle sindacali a sostegno della vertenza Whirlpool di Napoli, gli opeari di Via Argine continuano l'opera di volantinaggio. Solidarietà per i lavoratori anche da parte dei commercianti dei quartieri di Napoli. Con indosso le magliette con la scritta "Whirlpool non molla", divisi in coppia, i lavoratori hanno percorso in lungo e in largo centro e periferia per distribuire i volantini sulla protesta. Nella mattinata una delegazione è stata anche a  Pomigliano d'Arco davanti alla Avio Aero Ge,  poi i laavoratori sono stati ricevuti  dal presidente dell'Associazione Legami di Solidarietà, Don Peppino Gambardella.

Gli operai hanno evidenziato con grande umanità, e non senza commozione, i tanti disagi, le insicurezze e le sensazioni di abbandono derivanti dal pericolo di chiusura della fabbrica di Napoli.

Don Peppino, il prete operaio, che da anni combatte al fianco dei lavoratori, li ha ascoltati, ed è stata l'occasione per rilanciare un appello alle istituzioni e in particolare al conterraneo ministro Luigi Di Maio. Non solo. Il parroco auspica che Papa Francesco riceva al più presto gli operai di Napoli.   

"Insieme e con la collaborazione di tutte le istituzioni locali e territoriali si deve evitare questa ipotetica, ma non scongiurata catastrofe, che si innesterebbe in una realtà territoriale gia martorizzata dalla endemica mancanza di lavoro. Il rischio delle possibili prossime lettere di licenziamento devono incentivare ancora di più anche Il governo a fare la propria parte. Ci si appella sopratutto ai politici locali di ogni sigla e bandiera, tenuti a difendere e valorizzare i posti di lavoro del territorio, in particolare, il Ministro Luigi Di Maio, nel quale tanti operai pongono fiduciosamente le loro speranze. Inoltre ed infine ci si appella al Santo Padre così sensibile e vicino alle problematiche del lavoro, speranzosi che in un futuro vicino, una piccola delegazione, magari di madri lavoratrici, possa essere da Lui ricevuta"