Così ripuliamo dai rifiuti i fondali napoletani

Presentata l'iniziativa "Mare in Mostra"

Portici.  

Si è tenuta questa mattina, presso la sede del Centro Subacqueo Sant’Erasmo, in via Pazzigno 2 a San Giovanni a Teduccio, Napoli, la conferenza stampa di presentazione della rassegna “Mare in Mostra”, un percorso di valorizzazione della risorsa mare che prevede la realizzazione di più eventi di tutela dell'ambiente marino, di sensibilizzazione e informazione.

L'iniziativa nasce dall'incontro tra diverse realtà impegnate nella tutela dell'ambiente e del territorio: il Centro Subacqueo Sant'Erasmo, l'associazione FondaliCampania, la cooperativa sociale Sepofà e E.I.T.A.L. Campania. Le attività previste sono: la pulizia del fondale del Porto del Granatello a Portici il 23 aprile; la pulizia del fondale del Molosiglio di Napoli, il 7 maggio; la giornata di sensibilizzazione e informazione della cittadinanza del 14 maggio presso il Polifunzionale di Portici, con la mostra fotografica degli interventi fatti e la presentazione del libro “Una spiaggia troppo bianca” di Stefania Divertito (NNEditore).

Apre la giornata Roberto Malfatti, presidente della Coop. Sepofà: “Siamo entusiasti di questa collaborazione e del programma di “Mare in mostra”. Ci auguriamo di poter estendere in futuro l'iniziativa anche a San Giovanni a Teduccio, il nostro territorio, ad oggi escluso per la non balneabilità dei tratti di mare”.

A seguire, l'intervento di Davide de Stefano, presidente dell'associazione FondaliCampania che, dal 2014, si occupa di sensibilizzazione sul tema dell'inquinamento e della tutela del territorio. Sono circa 20 i cartelli che ha affisso l’associazione, lungo tutto il Golfo di Napoli, per denunciare i tipi di rifiuti ritrovati in mare e informare sulla loro biodegradabilità e pericolosità. “Oltre il 70% dei rifiuti è di responsabilità dei singoli, è attraverso questo tipo di attenzioni che possiamo dimostrare il nostro amore per il territorio”.

Conclude, illustrando gli aspetti tecnici dell'attività di pulizia dei fondali, Gaetano Gallo del Centro Subacqueo Sant'Erasmo che fa parte del nucleo di sommozzatori della Protezione Civile, riconosciuto dalla Regione Campania: “Si tratta di un lavoro molto delicato, i materiali possono essere pericolosi anche per chi si immerge, c'è bisogno di molta professionalità”.

Alle operazioni di pulizia, che vedranno coinvolti 40 sub, prenderanno parte i Vigili del Fuoco, la Guardia di Finanza, la Capitaneria di Porto, l'Asd Polizia Locale, la Polizia di Stato, la Protezione Civile, Blue Shark, Hippocampus Onlus.