di Simonetta Ieppariello
Don Antonio Polese sognava di trasformare in realtà i sogni di tutti. Seguendo il sogno è diventato «il boss delle cerimonie». Con la moglie Rita ha condiviso l'intuizione di trasformare un podere di campagna, quel casale nella periferia di Sant'Antonio Abate in un castello sfarzoso, dove celebrare cerimonie da favola, da sogno, incredibili. E lavorando una vita intera, prima da macellaio e poi imprenditore di se stesso, ci è riuscito.
Si è spento a 80 anni. Un mese tra gli ospedali, poi il suo cuore non ha retto e si è fermato. Tobia Antonio Polese, conosciuto da tutti come don Antonio, il Boss delle Cerimonie, se n'è andato in una fredda giornata di dicembre. I medici della clinica Pineta Grande di Castel Volturno avevano capito che non c'era più nulla da fare. Stava tornando a casa nel suo castello, a Sant'Antonio Abate, dove però è arrivato già morto. Nulla da fare per lui, e ieri sono piovuti i messaggi di cordoglio, dolore e ricordo, milioni sul web. Ma il tributo c’è stato anche a casa sua.
Proprio lui, per uno di quegli assurdi controsensi del destino, era alle prese con problemi di cuore. Lui che aveva il cuore grande. Lui che aveva scaldato ed emozionato i cuori di tutti sposi e spettatori, ospiti e parenti in quel Castello, La Sonrisa.
Un locale sfarzoso, un hotel a 5 stelle, con 44mila metri quadrati tra giardini, piscine e perfino un eliporto privato. E’ tutto questo la Sonrisa tra una storia accorsata, migliaia di cerimonie e una lunga disputa giudiziaria.
I vip ci sono stati in tanti come Sophia Loren, Katia Ricciarelli, Mario Merola, Gigi D’Alessio, Lionel Messi. In tanti sono passati nel suo castello.
La salma è rientrata nella sua villetta alle spalle dell'hotel La Sonrisa nel primissimo pomeriggio di ieri, accolta dai parenti più stretti ieri. Già intorno alle 16 di ieri è iniziata la sfilata di parenti, amici, vip e fan.
Si terranno questo pomeriggio i funerali nella parrocchia di Sant'Antonio Abate. Alle 15 le esequie muoveranno direttamente dall'abitazione di Polese, con un lungo corteo che a piedi percorrerà i circa tre chilometri che separano la casa dalla chiesa. Oggi è lutto cittadino ed è stato indetto un particolare dispositivo traffico per consentire il corteo.
Il primo ad arrivare, ieri pomeriggio, per salutare il boss dei matrimoni napoletani è stato Ciro Giustiniani che, con la sua imitazione a Made in Sud, ha reso ancora più famoso Polese. Ma mentre a casa di Don Antonio si piangeva nel Castello c’erano le nozze, il banchetto di due innamorati. Impossibile rimandare tutto.