In una notte da dimenticare per l'Uefa, arrivano altri verdetti dall'ultima giornata della fase a gironi di Champions League. Turno macchiato dal brutto episodio di razzismo che coinvolge il quarto uomo di Psg-Basaksehir, il rumeno Sebastian Coltescu, reo di aver chiamato "negro" uno o più componenti della panchina della squadra turca, provocando la reazione e l'espulsione di Pierre Webu, membro dello staff tecnico della formazione ospite. Anche l'attaccante Demba Ba ha accusato il quarto ufficiale di gara della stessa cosa e il Basaksehir, nonostante l'intervento dei delegati Uefa e del direttore tecnico del Psg, Leonardo, ha deciso di abbandonare il campo. Le due squadre sono rientrate negli spogliatoi con i giocatori parigini, con Neymar e Mbappè in prima linea, che si sono schierati con gli avversari. Negli spogliatoi lunghe trattattive, il Basaksehir era disposto a tornare in campo a patto che venisse definitivamente allontanato il quarto uomo Coltescu, ma alla fine si è deciso di rinviare la prosecuzione della partita alle 18.55 di mercoledì 9 dicembre. Si riprenderà dal 14° del primo tempo, sul risultato di 0-0 e con una nuova squadra arbitrale (dirigerà l'olandese Makkelie).
Intanto l'Uefa ha aperto un'inchiesta, cosi' come aveva immediatamente chiesto il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdogan. Psg-Basaksehir era una partita importante per il gruppo H, visto che metteva in palio un posto per la fase a eliminazione diretta, ma alla fine il risultato di Lipsia ha deciso le cose con i tedeschi che hanno battuto 3-2 il Manchester United, staccando il pass per gli ottavi e condannando i red devils all'Europa League come terza del girone. Angelino, Haidara e l'ex Roma Kluivert portano i padroni di casa sul 3-0, poi lo United porova a rientrare con le reti di Bruno Fernandes e Pogba ma non basta e il Lipsia fa festa.
A vincere il girone F, quello della Lazio (agli ottavi da seconda, Bruges in Europa League), è invece il Borussia Dortmund che si impone 2-1 in casa dello Zenit San Pietroburgo. Russi in vantaggio con Driussi, poi la ribaltano Piszczek e Wistel, ma il grande protagonista della serata è Youssoufa Moukoko che, a 16 anni e 18 giorni, diventa il più giovane giocatore di Champions League, battendo il primato di Celestine Babayaro (16 anni e 87 giorni). (Italpress)