"Lascio ma non avrei voluto farlo". Lo ha detto Boris Johnson annunciando alla nazione le sue dimissioni da leader Tory. "Quando il gregge si muove - ha tuttavia aggiunto - si uniscono tutti. Nessuno è indispensabile: il nostro sistema darwiniano riuscirà a trovare un nuovo leader a cui darò tutto il mio sostegno". Johnson ha quindi ringraziato il popolo britannico, ricordando il consenso ricevuto alle elezioni del 2019 con la più grande maggioranza assegnata al Partito Conservatore sotto la sua leadership dal 1987 e la più grande percentuale di voti dal 1978. Un mandato colossale nelle sue parole, che lo ha spinto - si è giustificato - a cercare di restare premier fino all'ultimo considerandolo "un obbligo". Detto questo ha ribadito che "in politica nessuno è lontanamente indispensabile". Quindi ha concluso ironizzando su coloro che "saranno sollevati" per la sua uscita di scena. Non senza dirsi "triste" di dover lasciare "il miglior lavoro del mondo", e tuttavia convinto che il Regno Unito abbia di fronte un futuro prospero, "un futuro d'oro".