Inquietante: schiavi da combattimento nordcoreani al fianco di Putin in Ucraina

Fanno parte dell'élite delle forze speciali del regime di Kim Jong-un: escalation del conflitto

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La guerra tra Russia e Ucraina, che si protrae ormai da quasi 1000 giorni, ha visto un’evoluzione inquietante con l'intervento diretto di soldati nordcoreani inviati a supportare lo sforzo bellico di Vladimir Putin. Fonti dell’intelligence sudcoreana hanno rivelato che il regime di Kim Jong-un ha inviato 1500 uomini in Russia, segnalando una nuova e preoccupante fase del conflitto che coinvolge direttamente la Corea del Nord, finora solo spettatore silenzioso del dramma europeo.

Chi sono gli "Schiavi da Combattimento"?

Secondo quanto riportato dall'intelligence di Seul, i militari nordcoreani inviati in Russia fanno parte dell'élite delle forze speciali del regime di Kim Jong-un. Questi soldati, soprannominati "schiavi da combattimento", sono addestrati in condizioni estreme e totalmente isolati dal mondo esterno. Sono formati per un solo scopo: servire l'"amato leader" distruggendo chiunque minacci il regime. Il loro indottrinamento è così profondo che ogni decisione personale viene annullata, sostituita da una cieca obbedienza alle direttive del governo di Pyongyang.

I soldati appartengono all'undicesimo corpo d'armata dell'esercito nordcoreano, una formazione d'élite composta da circa 80.000 uomini suddivisi in 10 brigate. Kim Jong-un ha reso chiara la sua disponibilità a incrementare il numero di truppe inviate in Russia, fino a un totale di 12.000 soldati, creando un ponte tra due delle dittature più isolate del mondo e approfondendo una pericolosa alleanza.

La preoccupazione di Seul e Washington

La reazione della Corea del Sud non si è fatta attendere. Il ministero degli Esteri di Seul ha immediatamente convocato l'ambasciatore russo nel Paese, Georgiy Zinoviev, per chiedere spiegazioni. Kim Hong-kyun, vice ministro degli Esteri, ha espresso le sue "gravi preoccupazioni" e ha esortato la Russia a ritirare immediatamente i soldati nordcoreani già presenti sul territorio russo. La Corea del Sud teme che l'alleanza militare tra Russia e Corea del Nord possa destabilizzare ulteriormente l’Asia orientale e creare nuovi focolai di conflitto.

Anche gli Stati Uniti stanno monitorando attentamente la situazione. Sebbene non ci siano ancora conferme ufficiali sulla presenza di truppe nordcoreane in Ucraina, Robert Wood, vice ambasciatore americano in Ucraina, ha sottolineato quanto sarebbe "pericoloso e preoccupante" se queste informazioni fossero vere. La possibilità che la Corea del Nord possa intervenire direttamente in un conflitto europeo rappresenta un chiaro segnale di approfondimento delle relazioni militari tra Pyongyang e Mosca.

Washington, tuttavia, ha adottato una posizione di cautela. Vedant Patel, vice portavoce del Dipartimento di Stato, ha affermato che al momento gli Stati Uniti non sono in grado di confermare la veridicità delle informazioni. La NATO ha seguito una linea simile, restando in attesa di ulteriori sviluppi.

Le Implicazioni globali di un nuovo asse russo-nordcoreano

L’invio di truppe nordcoreane in Russia segna una preoccupante escalation nella guerra in Ucraina. Se confermato, questo intervento militare sottolineerebbe non solo la stretta cooperazione tra due regimi autoritari, ma anche un mutamento degli equilibri geopolitici. Kim Jong-un, isolato dal resto del mondo, vede in Putin un alleato chiave per rompere l'isolamento internazionale e guadagnare una nuova posizione di rilievo sullo scacchiere globale.

Dal canto suo, la Russia trae vantaggio dall'afflusso di truppe addestrate e spietate, utilizzabili per alimentare la sua macchina bellica in Ucraina. La presenza di queste forze d'élite nordcoreane potrebbe aggiungere una dimensione di brutalità e ferocia al conflitto, che già miete vittime tra civili e soldati in maniera indiscriminata.

In definitiva, la comparsa di soldati nordcoreani al fianco delle forze russe non è solo un episodio singolare, ma il sintomo di un conflitto che sta diventando sempre più globale, coinvolgendo nuovi attori e aprendo scenari inquietanti. L'Occidente dovrà tenere conto di queste nuove alleanze per affrontare in modo adeguato una guerra che si fa sempre più complessa e imprevedibile.