Da quando è scoppiato il conflitto nell’aprile 2023, milioni di persone sono state sfollate e un’incombente carestia minaccia la vita di centinaia di migliaia di bambini.
Khartoum, la capitale e una delle più grandi città dell’Africa, è stata ridotta a un campo di battaglia carbonizzato. Una faida tra due generali ha trascinato il Sudan nella guerra civile e trasformato la città nel punto zero di uno dei peggiori disastri umanitari del mondo.
Secondo le stime statunitensi, dall’inizio dei combattimenti sono morte circa 150.000 persone. Nove milioni di persone sono state costrette a lasciare le loro case, rendendo il Sudan il luogo della più grande crisi di sfollati sulla terra, secondo le Nazioni Unite. Un altro genocidio ora minaccia il Darfur, la regione che vent’anni fa divenne sinonimo di crimini di guerra.
L’ONU avverte che la carestia potrebbe uccidere più di 220.000 bambini nei prossimi mesi. Se non controllata, potrebbe rivaleggiare con la carestia etiope degli anni ’80.
In un silenzioso reparto di carestia, i bambini affamati combattono per la vita. Ogni pochi giorni, uno di loro muore. I proiettili dell'artiglieria volano sul Nilo, colpendo ospedali e case. La stazione televisiva statale veniva utilizzata come camera di tortura.
I colloqui di pace guidati dagli Stati Uniti sono in fase di stallo. Lo Stato sudanese sta crollando, minacciando di trascinare con sé una regione fragile. Gli esperti dicono che è solo questione di tempo prima che uno dei suoi vicini – come il Ciad, l’Eritrea o il Sud Sudan – venga risucchiato.