La vera storia di Erzsébet Báthory, principessa feroce serial killer

Murata viva in una cella per i suoi orrendi delitti, morì solo dopo 4 anni.

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Scopri la vita, i crimini e il mistero della Contessa Dracula, una delle donne più spietate della storia

Erzsébet Báthory, conosciuta come la "Contessa Dracula" o la "Contessa Sanguinaria", nacque nel 1560 a Nyírbátor, in Ungheria, ed era parte di una famiglia nobile. Sin dalla giovane età, mostrò segni di squilibrio emotivo, e un evento traumatico con zingari lasciò una profonda impressione su di lei. Nel 1571, all'età di 11 anni, fu promessa in sposa al conte Ferenc Nádasdy, e si trasferì nel castello di Nádasdy.

La vita coniugale e le tendenze sadiche Erzsébet sposò Ferenc Nádasdy all'età di 15 anni e visse nel castello di Sárvár. Il marito era noto per la sua brutalità e amava torturare i servi, ma non ucciderli. Erzsébet era responsabile della gestione del castello durante le frequenti assenze del marito. Aveva una figlia da una relazione illegittima e manteneva relazioni sadiche, tra cui visite a sua zia e partecipazione a orgie. Iniziò anche a praticare la magia nera con l'aiuto di Dorothea Szentes, conosciuta come Dorka.

Le torture e gli omicidi Erzsébet Báthory iniziò a torturare e uccidere giovani contadine, e in seguito anche ragazze della piccola nobiltà. Fondò un'accademia nel suo castello, apparentemente per l'educazione delle giovani, ma le vittime venivano tradite, brutalizzate e sanguinate. Si narra che avesse costruito una macchina chiamata "vergine di ferro" per uccidere le ragazze. La sua ossessione per il sangue giovane e la bellezza la portò a credere che il sangue di vergini le garantisse la giovinezza eterna.

L'inchiesta e la prigionia Le denunce sulle sparizioni di giovani aristocratiche raggiunsero la Chiesa cattolica, che avviò un'indagine. Gli inviati dell'imperatore Mattia II trovarono la Contessa Báthory in atto di tortura e molte stanze del castello piene di cadaveri. Fu incriminata, imprigionata nel suo stesso castello e murata viva in una stanza con un foro per ricevere il cibo. L'inchiesta e la prigionia furono ordinate dall'imperatore per appropriarsi del patrimonio della contessa.

La fine e il retaggio Erzsébet Báthory morì quattro anni dopo la sua prigionia, lasciandosi morire di fame nella sua cella. Altri complici furono condannati e torturati. Non è mai stato chiarito il numero esatto delle sue vittime, ma è diventata una figura leggendaria nell'immaginario vampiresco. La sua storia è circondata da tradizioni popolari e rimane uno dei casi più noti di serial killer nella storia.