Provate a moltiplicare 150mila dollari (o euro, non fa più tanta differenza) per 5mila, tanti quanti sono i razzi esplosi da Hamas verso varie località di Israele: viene fuori la cifra di 750 milioni di euro, bruciata in poco più che un'ora.
Un razzo Qassam, prodotto in casa dai terroristi di Hamas, ha una gittata di 10 chilometri ed è il più economico: 100mila euro ognuno.
Poi ci sono i Fajr-5, di produzione iraniana, che colpisce obiettivi fino a 75 chilometri di distanza: arriva a costare 200mila euro a colpo, a seconda della tecnologia che viene impiegata e il tipo di carburante utilizzato, generalmente propellente solido.
Gli M-75, prodotti dalla Siria, arrivano a 200 chilometri di distanza. Il costo è enormemente più alto, fino a 400mila euro per testata.
Quelli usati ieri, nell'attacco a sorpresa di Hamas, erano quasi tutti Fajr-5: si calcola che nella Striscia di Gaza ce ne fossero 10mila in tutto. Una disponibilità pari a un miliardo e mezzo di dollari.
Ora, il bello è che Hamas fosse perfettamente cosciente che i razzi, anche se lanciati in un numero così elevato, sarebbero stati per la gran parte intercettati dal sistema di difesa Iron-dome (cupola di ferro) di cui è dotata Israele. Ma servivano a fare scena, a fare ammuina direbbero a Milano.
Con un'altra consapevolezza: ogni località di lancio, generalmente ospedali, condomini che poi rappresentano l'uso della popolazione come scudi umani, viene immediatamente individuata dal sistemi israeliani e colpita in quanto minaccia. Cinquemila postazioni in una Striscia dove la densità abitativa è pari a un formicaio.
Le stragi casa per casa, lungo le strade, i rastrellamenti come quelli dei nazisti, fatti per prendere ostaggi tra i civili più indifesi, senza risparmiare vecchi e bambini, sono una follia insensata soprattutto da un punto di vista economico. A Gaza non si è sollevato un popolo, ma è entrata in azione una élite poco intelligente ma votata al martirio religioso. Indottrinata da personaggi come Ali Khamenei, l'Ayatollah che ordina alla sua polizia di picchiare fino alla morte ragazzine che non indossano correttamente il velo. Infatti, c'è lui tra i primi a essersi dichiarato “orgoglioso” della mattanza operata da Hamas.