Guerra: armi alla Russia dalla Corea del Nord, in cambio di supertecnologia

Kim Jong-un, lead, prevede di recarsi a Vladivostok per incontrare Vladimir Putin

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Kim Jong-un, leader della Corea del Nord, prevede di recarsi a Vladivostok , in Russia, questo mese per incontrare Vladimir Putin, leader russo, per discutere della cooperazione militare, inclusa la possibilità di fornire alla Russia armi per la sua guerra in Ucraina, hanno detto funzionari stranieri. .

Putin vuole che Kim accetti di inviare alla Russia proiettili di artiglieria e missili anticarro, e Kim vorrebbe che la Russia fornisse alla Corea del Nord tecnologia avanzata per satelliti e sottomarini a propulsione nucleare, nonché aiuti alimentari, hanno detto i funzionari.

La Casa Bianca aveva avvertito la scorsa settimana che Putin e Kim si erano scambiati lettere discutendo di un possibile accordo sulle armi. Ma le nuove informazioni su un incontro previsto tra loro vanno ben oltre il precedente avvertimento.

Contesto: alla fine del mese scorso, una delegazione di circa 20 funzionari nordcoreani ha viaggiato in treno da Pyongyang a Vladivostok e poi è volata a Mosca, indicando che la Corea del Nord era seriamente intenzionata a visitare.

Gli Stati Uniti hanno messo in guardia per la prima volta sulla cooperazione tra Corea del Nord e Russia un anno fa e in seguito hanno affermato che la Corea del Nord aveva spedito munizioni alla Russia attraverso il Medio Oriente e il Nord Africa. Ma i funzionari statunitensi hanno affermato che le rivelazioni avevano scoraggiato la Corea del Nord e che poche armi nordcoreane, se non nessuna, avevano raggiunto la prima linea in Ucraina.

 

Intanto, senza sviluppi positivi il faccia a faccia sulle vie del grano tra il presidente russo, Vladimir Putin, e l'omologo turco, Recep Tayyip Erdogan. Dopo tre ore di colloquio nella sua sontuosa residenza a Sochi, Putin mette subito in chiaro la sua posizione. Putin è determinato a far valere le sue condizioni.

"Non ci sarà nessuna intesa", ha detto Putin senza lasciare spazio a dubbi, "fino a quando l'Occidente non accetterà di facilitare l'export dei prodotti russi".

Erdogan, arrivato con un pacchetto di nuove proposte preparate in collaborazione con l'ONU, sperava di persuadere Putin a riaprire il corridoio del grano. Le proposte includevano il ricollegamento della filiale della banca agricola russa al sistema Swift e lo sblocco dei beni congelati delle aziende russe che producono fertilizzanti in Europa.

Ma Putin è apparso irremovibile. Il corridoio del grano rimane chiuso, e l'incertezza persiste nel mondo agricolo e finanziario. È evidente che Putin non farà compromessi finché non otterrà ciò che vuole.

Il corridoio del grano è diventato un nodo cruciale nelle relazioni tra Russia e Occidente, e l'incontro di Sochi non fa altro che mantenere alta la tensione. Mentre il grano rimane intrappolato nel corridoio, le speranze di una risoluzione rapida svaniscono nel vento.