La vicepresidente Kamala Harris è salita sul palco del dibattito martedì sera, ha stretto la mano all'ex presidente Donald Trump e poi ha trascorso i successivi 90 minuti facendo ogni sforzo per scavargli sotto la pelle . Lo ha martellato per le sue condanne penali, la sua gestione della pandemia di Covid-19, le dimensioni della folla dei suoi comizi e i leader stranieri e militari che, a suo dire, lo hanno definito una "vergogna".
"È tempo di voltare pagina", ha detto Harris in una performance aggressiva che sembrava attingere alla sua carriera di procuratore di tribunale. Trump ha spesso abboccato all'amo, rispondendo alle critiche di Harris con una grandinata di disinformazione e attacchi personali.
Il dibattito, il primo incontro faccia a faccia tra Harris e Trump, ha sottolineato quanto la corsa sia cambiata da quando il presidente Biden si è ritirato. Harris è stata per la maggior parte in grado di trasmettere un messaggio chiaro e conciso. Trump sembrava arrabbiato e sulla difensiva.
Ma nonostante i numerosi e accesi scontri, non è sembrato esserci un colpo decisivo in grado di modificare radicalmente le dinamiche di quella che, a tutti gli effetti, sarà un'elezione estremamente serrata a novembre.
La prima domanda
Il confronto comincia dalla domanda 'pensate che gli americani stiano meglio di 4 anni fa?': Harris sceglie di rispondere puntando sul tema dell'economia. "Credo nell'ambizione, nell'aspirazione, nei sogni del popolo americano", dice Harris, facendo riferimento ai piani per "un'economia dell'opportunità" e sottolineando le detrazioni fiscali per il ceto medio.
"Loro hanno distrutto l'economia", dice Trump replicando e soffermandosi sulle tariffe 'anti-Cina' adottate durante il suo mandato e accendendo i riflettori sui rischi legati all'immigrazione illegale. "Lei non ha un piano per l'economia", aggiunge l'ex presidente. Harris volge lo sguardo verso il rivale mentre Trump parla. L'ex presidente, invece, ascolta le parole dell'avversaria senza guardarla. "Lei è una marxista e se viene eletta sarà la fine del nostro paese. Suo padre è un professore marxista di economia, le ha insegnato bene", dice Trump.
Scintille sull'aborto, fact checking corregge Trump
Trump accusa i democratici per le "posizioni radicali" e afferma che per i rivali "l'aborto nel nono mese va bene. Per me assolutamente no". L'ex presidente attribuisce posizioni estreme a Walz, il candidato alla vicepresidenza scelto da Harris: "Una pessima scelta. Lui parla di aborto nel nono mese e dice anche che 'esecuzione dopo la nascita è ok': non è aborto dopo la nascita, è esecuzione", dice Trump mentre Harris ripete a bassa voce "non è vero, non è vero" aggiungendo eloquenti espressioni del volto che vengono riprese dalle telecamere.
"Non c'è nessuno stato in questo paese in cui sia legale uccidere un bambino dopo la nascita", puntualizza Linsey Davis, uno dei moderatori. "Sentirete un sacco di bugie e non è una sorpresa", chiosa Harris. Trump riprende la parola e chiama in causa Biden per la prima volta: "... se si può definire un capo, passa tutto il suo tempo in spiaggia...". "Trump non può dire alle donne cosa fare del proprio corpo", dice Harris. L'ex presidente nega l'intenzione di introdurre un 'divieto nazionale' in tema di aborto. Sull'argomento si innesca un prolungato botta e risposta condito da ripetuti "è una bugia" e "non è vero" da entrambe le parti.