Bisognerebbe imparare a capire i fatti, non limitarsi a descriverli

Marx ha ceduto il posto a Freud e i temi spirituali , che influenzavano la vita, sono stati emargina

bisognerebbe imparare a capire i fatti non limitarsi a descriverli

di Luigi Mainolfi

Dal 7 ottobre scorso è iniziato un altro bombardamento di parole, di video, di articoli, aventi ad oggetto le azioni provocate dagli attacchi terroristici di Hamas. Ognuno, dice la sua, ma nessuno dimostra di conoscere le ragioni profonde di quanto si sta verificando. Si trascura il contesto geopolitico, che ha reso il mondo insicuro e vulnerabile.

Uno dei mie maestri, mi fece capire come le cause apparenti di un fatto spesso non coincidano con quelle che lo hanno prodotto. Se, “la storia è maestra i vita”, come ci hanno insegnato, vuol dire che non bisogna sostituirla con la cronaca. L’elenco degli avvenimenti, che hanno determinato cambiamenti epocali, la cui comprensione non è ancora chiara, è lungo. Quali sono le cause del Nazismo e del Fascismo? Perché, non si fa mai riferimento alle degenerazioni della Repubblica di Weimar e della Società italiana, di inizio ‘900 ? Perché non si fa riferimento al contesto economico mondiale allora vigente e alle forze, che lo dominavano?

Secondo me, negli ultimi decenni sono maturate tendenze più pericolose di quelle , che portarono alla seconda Guerra Mondiale. La storia ci insegna che, per neutralizzare le negatività delle società antiche si fece riscorso a Religioni, a Ideologie e a Filosofie. Famosi sociologi si sono sforzati di richiamare l’attenzione della cultura e della politica sul processo, che “ha ridotto la società a una pura dimensione economicistica” e sui pericoli determinati dalla riduzione del potere di guida delle Forze politiche, delle filosofie sociali , come il Confucianesimo, e delle Religioni. Durante il XX secolo, esistevano varie internazionali politiche, come quella socialista, che mediavano tra Paesi di religioni e ideologie diverse. Con la globalizzazione, i giganti dell’economia hanno occupato gli Stati, tanto da far dire a Tremonti, che “ il mercato guida gli Stati e influenza i rapporti tra gruppi politici, economici e sociali del mondo. Il percorso partorito dal Taylorismo e dal Fordismo, agli inizi del secolo scorso, ha trovato più alleati che oppositori.

Per Bauman, “ Dai totalitarismi siamo arrivati alla società liquida”. Secondo Nucio Ordine c’è stata la “Riduzione delle società a una pura dimensione economicistica”. Inoltre, “Marx ha ceduto il posto a Freud” e “ i temi spirituali , che influenzavano la vita sociale, sono stati emarginati”. Anche il confucianesimo, guida morale del popolo cinese, viene utilizzato per rendere compatibile il comunismo con il libero mercato. Queste osservazioni ci fanno capire perché il numero dei conflitti aumenta. Con quello, iniziato il 7 ottobre, sono diventati 23. Sembravano a tempo determinato, invece, sono a tempo indefinito. Evidentemente, i luoghi in cui sono stati decisi, non coincidono con i Paesi dei campi di battaglia. La nostra politica dovrebbe capire quali effetti potrebbero cadere sulla nostra economia, vista la nostra dipendenza dall’estero. Temo che molti nostri politici pensino di trarre vantaggio da rapporti personali con Dittatori di Stati belligeranti. Le condizioni del nostro Paese, estero dipendente, dovrebbero consigliare loro di riscoprire la nobile politica e agire per nobilitare i rapporti tra gli Stati, invece di pensare di trarre vantaggi economici dai conflitti tra Stati. Una volta la politica internazionale era di alto livello culturale e creava soggezione, adesso terroristi (a pagamento) provocano morti, guerre, alimentano le cronache giornalistiche e trovano difensori. Basta!

29.10.23 Luigi Mainolfi