Questa notte si è riunito il Consiglio dei Ministri sul piano di ripresa e sul Recovery Plan. Matteo Renzi ha annunciato in tv: "Se non ci sarà il Mes le ministre di Italia Viva si asterranno". E il piano passa infatti con l'astensione delle ministre Teresa Bellanova e Elena Bonetti. La conferenza stampa convocata da Renzi nel pomeriggio alla Camera potrebbe certificare l'addio di Iv al governo. "Decidiamo in mattinata e poi lo comunicheremo alla stampa".
I margini di trattativa, dopo il Cdm, si assottigliano ulteriormente. Se nel pomeriggio fonti di maggioranza evocavano ancora la possibilità di un vertice tra i leader per una ricucitura e, prima di entrare a Palazzo Chigi, Vincenzo Spadafora vedeva ancora le "condizioni per gesti di responsabilità", alla fine della riunione l'impressione è che non restino molti margini per ricompattare la maggioranza. Tanto che continuano a circolare voci e 'conteggi' sui possibili "responsabili" pronti a prendere il posto di Iv al Senato: si accredita l'uscita di 4 senatori dal gruppo di Renzi e ben 8 da Forza Italia.
E' proprio sul Mes che si consuma l'ultimo scontro tra Italia Viva, Conte e gli altri partiti alleati. Le ministre definiscono "incomprensibile" la rinuncia al fondo salva-Stati, lamentano ritardi sulle urgenze del Paese e sui nuovi ristori. Il premier Conte replica: "Il Mes non è compreso nel Next Generation, non è questa la sede per discutere il punto" e invita a "non speculare sul numero dei decessi in Italia per invocare l'attivazione del Mes", con "un accostamento che offende la ragione e anche l'etica".
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ricorda quanto fatto per contrastare la pandemia, anche in termini di risorse. Il confronto viene descritto assai teso, lo strappo di Iv non rientra e le ministre si astengono. Ma al termine del Cdm, Gualtieri esulta: "E' stato un gran lavoro, più importante d'ogni polemica. Ora via al confronto in Parlamento e nella società". Fra poche ore, però, potrebbe essere la crisi di governo a dominare nella politica italiana. Conte decide di convocare un doppio Cdm, uno in serata sul nuovo decreto anti-Covid (con lo stato di emergenza che potrebbe essere prorogato al 30 aprile), l'altro giovedì sul nuovo scostamento per i ristori di gennaio.