"E' l'ora della responsabilita', per tutti. Non possiamo permetterci, proprio adesso, di ricadere nei vecchi vizi dell'ideologia e della politica".E' l'appello lanciato a sindacati e governo dal presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, in una lunga intervista a 'La Stampa'. "Abbiamo due grandi preoccupazioni - sottolinea -. La prima e' la sanita'. La ripresa economica e' robusta, e' vero e le stime ci dicono che cresceremo oltre il 5%. Non possiamo permetterci ne' la quarta ondata ne' altri lockdown" e aggiunge "La seconda e' la politica. I fondi Ue del Next Generation Eu sono fondamentali per noi. Ma qui l'incognita si chiama semestre bianco. Dal 3 agosto il Capo dello Stato non puo' piu' sciogliere le Camere. E dal 3 agosto, guarda caso, i partiti hanno gia' cominciato ad azionare il freno sulle riforme, rallentando l'attuazione del PNRR". Il presidente di Confindustria precisa: "Abbiamo in ballo 51 azioni-obiettivo di qui alla fine dell'anno, e poi riforme come fisco, concorrenza, ammortizzatori sociali, politiche attive del lavoro, previdenza: tutte leve essenziali, che le forze di maggioranza stanno bloccando con i soliti 'distinguo'", e aggiunge "Se a tutto questo aggiungiamo che a ottobre partira' la tornata elettorale delle amministrative: qui il rischio e' che si fermi tutto". Bonomi non condivide la posizione assunta da Landini sul Green pass in azienda "qui nessuno si sogna di discriminare i lavoratori. Il vero tema e' un altro: con questi tassi di trasmissibilita' del virus non ci possiamo focalizzare solo sulle mense, dobbiamo mettere in sicurezza tutti gli ambienti di lavoro". E sul reddito di cittadinanza "come strumento di contrasto alla poverta' siamo d'accordo", sostiene "quanto alle politiche attive, abbiamo sempre sostenuto che sarebbero state un fallimento. Mi pare che i fatti ci stiano dando ragione".