"Dagli Osservatori Inps sul precariato e sulla Cassa integrazione emergono due dati che descrivono la criticita' della situazione del lavoro in Italia: le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nei primi sette mesi del 2020 sono state il 38% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019 e le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate nel periodo dal 1° aprile al 30 settembre 2020 per l'emergenza sanitaria sono oltre tre miliardi, che corrispondono a 6,5 milioni di lavoratori". Lo dichiara il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra.
"Se il tasso di occupazione e' calato ma non crollato, lo si deve ai provvedimenti sulla cassa integrazione covid e al blocco dei licenziamenti che, oltre ad aver garantito milioni di lavoratori, hanno rappresentato anche un sostegno ai consumi. Se va riconosciuta al Governo la volonta' di coprire, finora, tutte le categorie di lavoratori in difficolta', va detto con altrettanta chiarezza - aggiunge Sbarra - che ora, in piena seconda ondata di covid, non si puo' lasciare indietro nessuno ed e' necessario prorogare, con la legge di bilancio 2021, il 'regime covid' nella sua interezza, in particolare predisponendo ulteriori 18 settimane di cassa integrazione con causale covid e prolungando il blocco dei licenziamenti per lo stesso periodo".
"La proroga del divieto temporaneo di licenziare in una tale emergenza non rappresenta un vincolo eccessivo per le aziende, e' semplicemente una misura di extrema ratio per evitare che la situazione da critica diventi drammatica. Del resto il divieto e' stato gia' 'attenuato' con una serie di deroghe, nel Decreto Agosto, che tengono conto delle esigenze delle aziende che hanno necessita' di ristrutturarsi, deroghe ben gestite in questi mesi con la contrattazione collettiva. Nel frattempo - conclude Sbarra - va potenziato il sistema di ammortizzatori sociali e soprattutto va realizzato un investimento straordinario sui servizi per l'impiego e le politiche attive per offrire ulteriori tutele sia al reddito sia alla occupabilita' delle persone e ai giovani in uscita dai corsi di studio". (ITALPRESS).