Filippo Turetta ha ammesso in Corte d'Assise di aver pianificato l'omicidio di Giulia Cecchettin. Durante l'interrogatorio, l'imputato ha rivelato i particolari della premeditazione, svelando una "lista delle cose da fare" che includeva l'acquisto di scotch resistente e coltelli per immobilizzare la vittima. Questa lista, redatta pochi giorni prima del delitto, includeva anche istruzioni per il prelievo di contanti e la distruzione della carta bancomat per evitare di essere rintracciato?
Una memoria di 40 pagine: Turetta vuole "raccontare tutto"
In aula, Turetta ha consegnato una memoria di circa 40 pagine, scritta e riscritta nell’arco di diversi mesi, per descrivere il suo stato d'animo e i dettagli dei giorni che hanno preceduto il delitto. "Ho iniziato a scrivere a febbraio, continuando durante l’estate," ha dichiarato, "per mettere ordine nella mia mente." L'obiettivo, secondo quanto affermato, sarebbe stato fornire una ricostruzione accurata, nel tentativo di spiegare i suoi gesti e la sofferenza che diceva di provare per la fine della relazione?
Le reazioni della famiglia Cecchettin e la prossima udienza
Gino Cecchettin, padre di Giulia, era presente in aula per assistere all’interrogatorio, mentre la sorella Elena, assente per proteggere la propria salute emotiva, ha commentato sui social la sua assenza, spiegando che il dolore le impediva di assistere. La difesa di Turetta ha sottolineato come la volontà di “fare chiarezza” possa contribuire a ridurre la pena, anche se il verdetto sembra orientato verso una condanna severa. Con la sentenza attesa il 3 dicembre, il dibattito verte ora sull’eventuale concessione di attenuanti che, pur non escludendo l'ergastolo, potrebbero ridurre la pena?