Un tweet del senatore leghista Claudio Borghi ha scatenato un acceso dibattito politico, accusando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella di aver ceduto la sovranità italiana all'Europa e chiedendone le dimissioni. Le reazioni sono state immediate sia all'interno che all'esterno della maggioranza. Matteo Salvini ha difeso Borghi, pur precisando che la Lega non chiede le dimissioni di Mattarella.
Le parole di Mattarella sono state pronunciate in un messaggio ai prefetti in occasione della Festa della Repubblica. Mattarella ha sottolineato come l'Italia faccia parte di una comunità più ampia nell'Unione Europea. Questo ha portato Borghi, candidato alle Europee, a dichiarare che se il presidente ritiene che la sovranità appartenga all'UE, dovrebbe dimettersi.
Salvini, dopo aver ascoltato il contenuto del tweet di Borghi, ha approvato i concetti espressi, ma ha precisato che la Lega non chiede le dimissioni di nessuno. Secondo Salvini, oggi, Festa della Repubblica, la sovranità nazionale viene prima di ogni altra appartenenza. Il capo di Forza Italia, Antonio Tajani, ha difeso Mattarella, sottolineando l'importanza della prospettiva europea per l'Italia.
Anche Giorgia Meloni ha espresso l'importanza della Festa della Repubblica in un periodo di campagna elettorale per le elezioni europee, richiamando l'idea originaria di un'Europa che valorizzi gli Stati nazionali. Tuttavia, altre figure del centrodestra, come Maurizio Lupi, hanno condannato le dichiarazioni di Borghi, definendole inaccettabili.
Le opposizioni, guidate dal PD con Francesco Boccia e la segretaria Elly Schlein, hanno condannato le parole di Borghi, descrivendole come eversive. Anche il presidente M5s Giuseppe Conte ha definito l'attacco gravissimo, chiedendo a Giorgia Meloni di prendere le distanze. Matteo Renzi di Italia Viva ha espresso orgoglio per aver scelto Mattarella come presidente, mentre Carlo Calenda di Azione ha criticato sarcasticamente Salvini per il suo comportamento.
Infine, Luana Zanella di Alleanza Verdi e Sinistra ha lamentato l'intolleranza verso Mattarella da parte di una certa destra, vedendo in essa un pericolo per la democrazia.