Meloni, le dimissioni sul referendum e il consiglio di Renzi

Il presidente del Consiglio: «La sinistra si rassegni, resto cinque anni al governo»

meloni le dimissioni sul referendum e il consiglio di renzi

Da «O la va o la spacca» a «me ne frego» nel caso di sconfitta sulla riforma per il premierato

Non mi fa paura l'idea del referendum e non lo considero un referendum su di me. Lo considero un referendum sul futuro dell'Italia.

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha affrontato temi cruciali durante l'intervista a 'In mezz'ora'. Uno dei punti più delicati è la riforma costituzionale che introduce il premierato. Meloni ha chiarito la sua posizione con fermezza: "Se la riforma non passa, vorrà dire che gli italiani non l'approvano. Io arriverò alla fine dei miei cinque anni e chiederò agli italiani di essere giudicata. Le ipotesi di dimissioni sono solo speranze della sinistra".

Referendum: 'O la va o la spacca'

Quindi cosa intendeva dicendo 'O la va o la spacca'? "Mi hanno chiesto se possa essere pericoloso, perché potrebbe portare problemi se la riforma non passa. Chi se ne importa. Se la riforma non passa, vorrà dire che gli italiani non l'avranno condivisa. Ma dire che mi dimetto se perdo il referendum... No, non ci stiamo capendo. Io arriverò alla fine dei miei cinque anni ed è lì che chiederò agli italiani di essere giudicata, quando avrò finito il mio lavoro."

Il dialogo con le opposizioni

Le accuse di indisponibilità al dialogo vengono respinte: "Non penso che la richiesta di dialogo debba essere rivolta a me, perché ho già dimostrato di essere disponibile. Partivo da una proposta di semi-presidenzialismo alla francese. Ho consultato le forze politiche e sono arrivata a un'altra riforma che rispondeva alle loro richieste, come quella di non toccare il ruolo del capo dello Stato."

L'accordo con l'Albania sui migranti

Meloni ha assicurato che l'accordo con l'Albania sui migranti va avanti e sarà operativo tra poco. "Funzionerà e farà da apripista per altri accordi simili. È un progetto che vogliamo realizzare bene. Gli esponenti della sinistra ci criticavano per fare una 'Guantanamo in Albania', ora ci criticano per i presunti ritardi."

La guerra in Ucraina

Sulle dichiarazioni del segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, Meloni ha espresso cautela: "Non capisco perché Stoltenberg dica certe cose. La NATO deve mantenere la sua fermezza, ma bisogna essere molto prudenti. Consiglio maggiore prudenza anche riguardo alle dichiarazioni di Emmanuel Macron sull'invio di truppe di terra."

La crisi in Medio Oriente

Meloni ha discusso anche la crisi in Gaza: "Credo sia necessario ribadire a Israele il rispetto del diritto internazionale. Israele rischia di cadere nella trappola dei fondamentalisti, che vogliono isolarlo. Dobbiamo lavorare per un cessate il fuoco sostenibile e rafforzare l'Autorità Nazionale Palestinese. L'Italia ha fatto un buon lavoro sul piano umanitario e dobbiamo iniziare a parlare di 'due popoli due Stati' subito, non dopo la crisi."

Il caso Toti

Sul presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, accusato di corruzione, Meloni ha detto: "Solo Giovanni Toti può rispondere a questa domanda, perché solo lui conosce la verità. Non ho avuto modo di parlare con lui e penso che tra una richiesta di misure cautelari e la loro esecuzione non dovrebbero passare mesi."

Rapporti con l'Europa e le elezioni europee

Meloni ha negato cambiamenti nella sua linea in Europa: "Ho un rapporto di collaborazione istituzionale con Ursula von der Leyen. Il mio obiettivo è costruire una maggioranza di centrodestra e mandare la sinistra all'opposizione anche in Europa. Non siamo in una stagione in cui possiamo permetterci compromessi al ribasso."

Il 'consiglio' non richiesto ma gratuito di Matteo Renzi

Matteo Renzi, leader di Italia Viva ed ex premier, ha risposto alle dichiarazioni di Meloni sul referendum: "Un consiglio da un esperto della materia. Se Giorgia Meloni perderà il referendum costituzionale dovrà andare a casa. Lei sembra confusa. Ieri dice: 'O la va o la spacca'. Oggi dice: 'Se perdo non mi dimetto, chissenefrega'. Non è così, cara Presidente. I referendum su progetti proposti dal Governo portano alle dimissioni del primo ministro, in tutto il mondo. Anche David Cameron nel 2016 disse che non si sarebbe dimesso in caso di sconfitta, ma fu costretto a lasciare Downing Street appena furono ufficiali i dati della Brexit. Il mio consiglio alla Meloni è semplice: anziché preoccuparsi per la sconfitta, preoccupati di cambiare la riforma Casellati. Così non funziona. Se insiste su questa riforma e va al referendum, lo perderà. E se lo perde, andrà a casa".