In Irpinia era di casa, dove ha ricevuto riconoscimenti, applausi e attestazioni di stima. Lo ricordano con affetto Peppino Colarusso presidente Fibes che volle assegnargli il premio internazionale Sublimitas e Luca Pannese insieme a tutti i componenti della pro loco Nuovamente ad Ariano Irpino dove si esibì in un concerto che egli stesso definì una leggenda, per il grande calore della gente e la straordinaria accoglienza del pubblico arianese. Un vero ambasciatore della musica nel mondo, che amava il contatto diretto con il pubblico, mostrando sempre simpatia, semplicità e grande disponibilità.
E' ciò che lascia oggi a tutti il grande Toni Santagata, una perla della musica italiana, venuto a mancare improvvisamente all'età di 85 anni. E' stata la moglie Giovanna, con la quale aveva festeggiato 50 di matrimonio a dare la triste notizia.
Cantante, cantautore, compositore, conduttore in radio e tv, cabarettista. Un'artista di quelli completi. Nato a Sant'Agata di Puglia il 9 dicembre 1935. Tra tre giorni avrebbe festeggiato 86 anni.
Chi non ricorda i suoi cavalli di battaglia da "Quant'è bello lu primm'ammore, a lu maritiello. Capocannoniere della squadra calcistica nazionale attori da lui fondata. Grazie alla sua simpatia, la sigla di goalflash e domenica sprint: “Squadra grande, squadra mia”, diventò la canzone-simbolo dell’Italia di Bearzot che vinse i mondiali nel 1982.
"Il grande Toni, è stato sempre orgoglioso del suo paese natìo così come i Santagatesi lo sono di lui. Toni, ti porteremo per sempre nei nostri cuori. Grazie per tutto quello hai dato a Sant'Agata di Puglia." Così il sindaco di Sant'Agata di Puglia Pietro Bove e l'amministrazione comunale.