La sua olimpiade è terminata prima del previsto in modo amaro, inatteso e deludente. Una frattura allo zigomo ha fermato Vincenzo Mangiacapre dopo la vittoria al primo turno contro il messicano Romero. Il pugile di Marcianise era quello che aveva convinto di più e anche il match degli ottavi di finale era ampiamente alla sua portata. Lo scoglio più importante sarebbe arrivato ai quarti, ma il campano era comunque da medaglia. L'avventura olimpica però non è ancora stata messa in archivio e a due settimane didistanza ha raccontato la sua esperienza ai colleghi della Polizia Penitenziaria di cui fa parte. “Il rammarico più grande è stato quello di non aver ripagato le Fiamme Azzurre e l’affetto dei colleghi della Polizia Penitenziaria con un’altra medaglia: dal punto di vista tecnico sapevo di aver già fatto una scelta importante salendo di categoria e quindi cambiando avversari e prospettive agonistiche. Ma sono partito comunque convinto di poter salire ancora una volta sul podio”. Questa delusione lo aiuterà ad andare avanti e a riprovarci ancora a Tokio 2020 perché al pugile di Marcianise non manca l'estro e la classe per restare ai vertici anche col passare degli anni.
Boxe: Mangiacapre torna sull'avventura olimpica
Il pugile di Marcainise è uscito di scena solo per uno sfortunato infortunio ma era da medaglia
Marcianise.