In Brasile con tanta fiducia perché il pugilato italiano, almeno a livello dilettantistico, è vivo e vegeto. A guidare la truppa di Bergamasco, che esordirà sabato 6 agosto, c'è il fuoriclasse Clemente Russo, due volte campione del mondo nella categoria dei massimi (91 kg) e altrettante volte medaglia d'argento alle Olimpiadi. A “tatanka” manca l'oro ma a Rio sarà importante salire sul podio per la terza volta qualunque sarà il colore della medaglia. Con lui c'è un'altra certezza, una possibile medaglia che avrebbe dell'incredibile vista la storia recente del nostro pugilato rosa. Si tratta di Irma Testa, diciottenne di Torre Annunziata, prima pugile donna italiana a prendere parte ai giochi. La Testa è tra le favorite, ha un talento immenso e può portare a casa una medaglia nella categoria dei 60 kg. Occhi puntati anche su Vincenzo Mangiacapre nei 69 kg, il pugile di Marcianise, attivissimo sui social in questi giorni, sogna in grande anche se dovrà vedersela con veri e propri mostri sacri del pugilato mondiale. Nella categoria 60 kg spazio all'irpino Carmine Tommasone. “Mr Wolf”, come viene chiamato nella sua terra, è il primo pugile professionista italiano a partecipare ai giochi. Si è qualificato appena tre settimane fa e ora vive un piccolo grande sogno. Dulcis in fundo va raccontata la storia di Valentino Manfredonia. Brasiliano di nascita ma italiano d'adozione essendo arrivato praticamente in fasce al Rione Traiano a Napoli dove ha cominciato a boxare. Per il pugile partenopeo nella categoria +91 kg non sarà facile salire sul podio, ma nel suo Brasile c'è spazio per sognare.
Verso Rio: Russo guida l'Italboxe che è una certezza
I pugili campani vanno a caccia di medaglie dal 6 agosto
Maddaloni.