Interrogazione M5S sulla situazione idrica al carcere

La senatrice Vilma Moronese: "Si renda noto il cronoprogramma dei lavori a farsi"

Santa Maria Capua Vetere.  

“Dal lontano 1996, anno della sua apertura, la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere attende di essere allacciata alla rete idrica. Per sopperire a questa carenza, l’istituto acquisì un costoso impianto di potabilizzazione che attinge a 2 pozzi di emungimento, e ancora oggi vengono spesi dall’amministrazione della casa circondariale circa 100.000 euro all’anno solo per i costi idrici”. Questa la questione al centro di un'interrogazione che il MoVimento 5 Stelle ha inviato al Ministro della Giustizia il 4 Ottobre, a prima firma della senatrice sammaritana Vilma Moronese che aggiunge: “Tutto questo influisce negativamente sulle condizioni igienico sanitarie dei detenuti e sulle loro condizioni minime di vivibilità, problema che naturalmente si aggiunge al sovraffollamento della struttura che ospita oltre 1000 detenuti e alla carenza di personale penitenziario. Nonostante i precedenti accordi stipulati tra vari enti,Ministero della Giustizia, Provveditorato regionale dell'Amministrazione penitenziaria della Campania , Regione e Comune, questi sono stati tutti disattesi negli anni. L’ultimo accordo tra Comune e Regione è stato siglato lo scorso 4 Agosto, dove il Comune a fronte di una spesa programmata di 2.190.000€ da parte della Regione che conterebbe di ottenere tramite fondi europei, si impegna a realizzare l’opera secondo il “cronoprogramma”.

“Ci stiamo interessando della questione da tempo, dopo aver fatto ispezione al carcere, dopo aver contattato i vari uffici per capire gli impedimenti ed aver acquisito la documentazione, adesso chiediamo che venga reso pubblico il cronoprogramma dei lavori di cui si parla nell’accordo del 4 Agosto 2016, in modo da avere tempi certi e che tutti possano seguire le varie fasi. Naturalmente al Ministro chiediamo di assicurare la massima trasparenza e collaborazione tra enti, considerato il grave ritardo e tutte le precedenti inadempienze, non vorremmo trovarci di fronte ad un altro fallimento, anche se durante le varie campagne elettorali c’è stato sempre chi ha dichiarato di aver risolto il problema, ma come potete ben vedere potremmo dire che ad oggi non c’è un tubo!”