Sostenibilità: Caserta è ultima in Italia. Troppe famiglie a rischio esclusione

Il Rapporto del Cerved: le province più "socialmente sostenibili" sono tutte al nord

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Caserta.  

La mappa della sostenibilità delle province italiane descritta all'interno del 'Rapporto Italia Sostenibile' di Cerved illustra un divario tra il Nord e il Sud della Penisola. Per il Rapporto, Milano, Bolzano, Padova, Trento, Treviso e Bergamo sono le province più sostenibili, mentre Siracusa, Vibo Valentia, Agrigento, Reggio Calabria e Crotone chiudono la classifica. La provincia meridionale migliore è Bari, al 51mo posto su 107. Le prime province per indice di sostenibilità economica sono tutte al Nord, spiega il Rapporto di CervedGruppo. Milano è in testa, seguita a una certa distanza da Bologna e Torino, mentre in coda troviamo Caltanissetta, Agrigento e Trapani. Servire scendere fino alla 17ma posizione per trovare Firenze, alla 24ma per Roma e alla 60ma per la prima provincia del Sud, Bari. La sostenibilità sociale è fortemente correlata a quella economica, con le prime dieci province, con la sola eccezione di Pisa, che si trovano al Nord, a partire da Milano, Padova e Bolzano. Le ultime risultati Crotone, Reggio Calabria e Caserta.

 In particolare, si legge nel Rapporto, "nelle province del Sud è più alta la quota di famiglie a rischio di esclusione sociale: se infatti esiste un Centro-Sud resiliente, come le grandi aree urbane di Bari e Napoli, che pur con livelli di sostenibilità di medio-bassi possono su un sistema produttivo vitale, importanti istituzioni e forme produttive, le intere infrastrutturee Calabria e Sicilia sono aree di Campania e la Puglia che sembrano tessuti produttivi deboli e vaste sacche di fragilità sociale".L'indice di sostenibilità ambientale (livelli di inquinamento, situazione idrogeologica e sismica, gestione delle scorie e dei rifiuti, rischio della transizione energetica nei sistemi produttivi) non replica invece la spaccatura tra Nord e Sud: Macerata, Bergamo e Monza Brianza sono le tre province migliori, Siracusa, Isernia e Ferrara i peggiori. Al Sud le posizioni più alte sono di Enna (quarto posto) e Lecce (nono).

 In generale le aree metropolitane sono penalizzate da più alti livelli di inquinamento ma evidenziano risultati migliori in termini di consumi e riconversione energetica, sipega il Rapporto Italia Sostenibile: Milano, Torino, Venezia e Padova sono le province che più frequentemente hanno superato le soglie di inquinamento da PM10, mentre Viterbo, Macerata e Urbino risultano le migliori. In termini di riconversione energetica (energia generata da fonti rinnovabili) sono invece i grandi centri a stare nella parte alta della classificazione, con Brescia, Torino e Aosta a occupare le prime tre posizioni. Molto diversa anche la capacità di gestire scorie industriali e rifiuti urbani: spiccano Treviso, Mantova e Pordenone, maschi invece Grosseto e grandi città come Palermo, Genova, Catania, Trieste, Venezia, Firenze e Roma, che occupa la 94° posizione.Vi sono poi 14 province estremamente eterogenee - città portuali come Brindisi e Livorno, aree montane come Aosta e Sondrio, economie agroalimentari come Lodi e Siena o caratterizzate dall 'industria pesante come Terni - il cui specifico tessuto produttivo dovrà affrontare pesanti costi per la transizione, aggiunge il Rapporto Italia Sostenibile.