Ex centrale nucleare, "I campani presentino osservazioni"

Pedicini (M5S) in merito alla Vas per il programma nazionale sui rifiuti radioattivi

Caserta.  

“Nonostante siamo nel pieno delle vacanze estive, proprio in questi giorni, anche la Campania potrebbe dire la sua sul grave problema delle scorie radioattive presenti nella ex centrale nucleare del Garigliano, che si trova vicino a Sessa Aurunca in provincia di Caserta”.

Ad annunciarlo è Piernicola Pedicini, eurodeputato del Movimento 5 stelle.

“Entro il 13 settembre prossimo, infatti, istituzioni, associazioni, imprese e cittadini campani potrebbero presentare osservazioni alla Vas (Valutazione ambientale strategica) che il governo Gentiloni ha avviato per definire il Programma nazionale per la gestione dei rifiuti nucleari.

L'ex centrale nucleare del Garigliano - sottolinea il pentastellato - è uno degli otto siti italiani, tra centrali dismesse e depositi, dove sono stoccati rifiuti radioattivi. La fase che si è aperta con la Vas - aggiunge - deve essere colta in pieno, per far sì che si accelerino e completino i lavori di dismissione, di bonifica e di messa in sicurezza dei rifiuti e degli impianti che da decenni mettono a rischio il territorio e la salute pubblica. Per fare in modo che si raggiunga il massimo risultato, è necessario che a scendere in campo ci sia anche la Regione Campania.

Deve essere anche l'occasione per far sentire la partecipazione dei cittadini campani e per denunciare i gravi ritardi, le inefficienze e le inadempienze del governo italiano.

Purtroppo - precisa Pedicini -, solo adesso, a seguito di una direttiva della Ue che prescriveva la presentazione del Programma nazionale per i rifiuti radioattivi, il governo ha avviato la fase di consultazione pubblica per la Vas. I tempi sono stati affrettati, in quanto a metà luglio scorso la Commissione europea, avendo aperto due procedure di infrazione contro l'Italia, ha inviato un richiamo formale a Roma che dovrà essere rispettato entro 60 giorni, per evitare il rischio deferimento alla Corte di giustizia Ue. Peccato - continua l'eurodeputato del M5S - che per presentare le osservazioni alla Vas ci siano solo poche settimane e che il tutto dovrà avvenire entro il 13 settembre, in pieno periodo di vacanze estive.

E' chiaro - evidenzia - che questa tempistica non è casuale, ma è stata scelta dal governo per tenere bassa l'attenzione e evitare un vero confronto con le realtà locali.

La posta in gioco è molto alta per la Campania, ma anche per l'intera Italia - ribadisce l'europarlamentare -. In tutto il territorio nazionale, ci sono da stoccare circa 150 mila metri cubi di rifiuti radioattivi: 75mila derivanti dagli otto siti nucleari; 15mila dalle attività industriali, mediche e di ricerca e 60mila metri cubi di rifiuti provenienti da attività di bonifica di installazioni industriali contaminate. Nella ex centrale del Garigliano, sono ancora stoccati circa 2.200 metri cubi di scorie e ci sono da fare numerosi interventi di bonifica e di messa in sicurezza.

Tuttavia, una cosa è certa - osserva Pedicini -, i ritardi del governo italiano sono inaccettabili e sembra chiaro che la questione la trascinerà ancora per molti mesi, per non correre il rischio di affrontare un tema così sensibile in piena campagna elettorale per le politiche 2018.

Come M5S - sottolinea l'esponente del M5S - continueremo a sollecitare soluzioni e a fare la nostra parte come opposizione. A livello europeo abbiamo presentato varie interrogazioni e abbiamo posto il problema in tutti gli organismi competenti. In questa fase, è comunque importante presentare le osservazioni per la Vas (Valutazione ambientale strategica). Per questo, nell’ottica della massima trasparenza, è necessario che le Regioni aprano tavoli di confronto, insieme a Comuni, associazioni, comitati e cittadini.

Va detto, tuttavia, che attenendosi alle promesse del ministro dello Sviluppo Calenda, entro i primi mesi del 2018, tutto l'iter dovrebbe essere completato e dovrebbe anche essere resa nota la Cnapi, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee che dovrà annunciare i luoghi selezionati dove si potrebbero localizzare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e il parco tecnologico che entro il 2025 dovrebbero entrare in attività (l'investimento complessivo è di 2,5 miliardi di euro). Dopo la presentazione della Cnapi, - spiega Pedicini - dovrebbe esserci una fase di consultazione pubblica di quattro mesi con i territori interessati e un seminario nazionale. Solo a quel punto le amministrazioni locali potranno presentare una manifestazione di interesse per ospitare deposito e parco tecnologico.

Ma queste - conclude l'europarlamentare - sono solo le promesse di un ministro membro di un governo moribondo che tira avanti alla giornata senza nessuna credibilità".