di Antonio Basile
Nel primo pomeriggio di ieri Antonello Velardi ha annunciato le sue dimissioni dalla carica di sindaco di Marcianise (CE) tramite un commosso saluto alla cittadinanza e ai suoi collaboratori, pubblicato sul proprio profilo Facebook.
Tali dimissioni seguono di poche ore quelle dei 7 assessori della giunta di Velardi, presentate in mattinata.
Il sindaco rimarrà formalmente in carica per un breve periodo, «per il disbrigo delle pratiche di ordinaria amministrazione», come dichiarato da lui stesso su Facebook.
L’annuncio, a dire il vero, non giunge del tutto inaspettato. Fin dal 26 settembre era stata protocollata, nei confronti del sindaco, una mozione di sfiducia.
A favore di tale procedimento - da discutersi in consiglio comunale il 14 ottobre - ben 14 dei 24 consiglieri comunali. Alla minoranza consiliare si sarebbero infatti aggiunti altri 5 consiglieri comunali usciti dalla maggioranza (Tommaso Acconcia, Luciano Buonanno, Telia Frattolillo, Vincenzo Galantuomo, Gennaro Laurenza).
Tra gli oppositori, il consigliere Angelo Zarrillo, che già l’8 settembre accusò l’ora uscente sindaco di «inconsistenza dei risultati politici ed amministrativi».
Già caporedattore del Mattino, Velardi era stato eletto sindaco il 19 giugno del 2016. Fin dall’inizio aveva presentato un ampio programma elettorale per la città di Marcianise, disponibile alla lettura per chiunque sul suo stesso sito.
Che però ultimamente il primo cittadino non navigasse proprio in buone acque lo si poteva, almeno in parte, intuire.
Uno dei sintomi risale all’ultima estate. Proprio tra luglio ed agosto, infatti, Facebook è stato teatro di un botta e risposta tra Velardi e Angelo Raucci, segretario del Pd di Marcianise, che accusò il sindaco di non avere realizzato efficacemente il proprio programma. Un battibecco pregno soprattutto di retorica.
Si noti che questa non è la prima volta che lo stesso Velardi si dimette. Un fatto simile era infatti accaduto il 23 marzo 2018, poco dopo essere stato costretto ad avere una scorta per alcune minacce ricevute nel febbraio precedente.
In tale occasione la crisi fu controllata, ed il sindaco poté riprendere il proprio ruolo. Non sembra andare così questa volta. Anche perché, al termine del suo post su Facebook, lo stesso Velardi accenna una nota di sollievo per la «poltrona» lasciata, scrivendo «Finalmente potrò tirare il fiato e cercare un po' di riposo: la vita per me era diventata un inferno».