Gli uomini della Polizia Ferroviaria hanno dato luogo all’esecuzione di misura cautelare nei confronti di dodici persone indagate per furto e ricettazione d’ingenti quantità di rame, prevalentemente sottratto alle Ferrovie o ad altri Enti, come l’Enel o società telefoniche. L’attività d’indagine è volta al contrasto dei furti di rame che si sono verificati e che ancora si verificano, a cavallo tra le provincie di Caserta e Napoli. Infatti, a causa del verificarsi di una particolare recrudescenza del fenomeno dei furti di rame, che tra il 2012 ed il 2013 aveva raggiunto picchi elevatissimi in questo territorio, veniva avviata da questa Procura una complessa attività d’indagine, delegata alla Squadra di P.G. del Compartimento Polizia Ferroviaria per la Campania.
L'indagine è stata diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che consentito di individuare l’esistenza di un vasto sodalizio criminale, composto essenzialmente da cittadini rumeni ed italiani. In particolare, l’attività investigativa in questione, durata per circa un anno e sviluppatasi attraverso mirati servizi di intercettazione, sia telefonica che ambientale, disposti dai P.M. che hanno diretto e coordinato le indagini, nonché da servizi di osservazione e pedinamento, svolti anche in tempo di notte ed in zone impervie ed isolate, consentiva di accertare che la consorteria criminale che man mano andava delineandosi, operando attraverso una precisa suddivisione di ruoli e funzioni, era dedita alla sottrazione del prezioso rame dalle linee ferroviarie, sia di quello posto in opera sia di quello ricoverato in depositi di stoccaggio.
Il materiale in questione veniva fatto poi confluire, attraverso alcuni passaggi intermedi, in alcuni grandi depositi di materiale ferroso sparsi per la Campania i quali, a loro volta, provvedevano alla “pulizia” del materiale ricettato ed alla successiva destinazione finale verso inconsapevoli fonderie del Nord, in particolare Brescia e Mantova, ovvero alla sua esportazione verso destinazioni estere, in particolare Paesi Asiatici (Cina e Corea). Per dare un’idea della vastità del fenomeno, basti pensare che solo nel corso dell’espletamento delle varie fasi dell’indagine, venivano sottoposte a sequestro circa 100 tonnellate di rame di provenienza illecita sottratto, essenzialmente, dagli impianti ferroviari che, per tale motivo, riportavano un danno strategico superiore al valore economico del rame rubato e della sua necessaria riposa in opera.
In esito ai risultati conseguiti sul piano investigativo e delle indagini preliminari svolte, il GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, accogliendo in pieno le richieste del P.M. titolare dell’indagine, con ordinanza ha disposto l’applicazione di misure cautelari diversificate nei confronti di 12 soggetti, a vario titolo ritenuti responsabili per i reati di associazione a delinquere, furto, ricettazione e riciclaggio.
Redazione Ce