La confessione è arrivata senza intoppi ma senza alcun ravvedimento. Danilo Melillo, giovane introverso e incline a scatti d'ira, ha colpito il fratello Alessio con ferocia, pugnalandolo sette volte.
Il movente? Sembra che i due fratelli maggiori volessero spronare Danilo a lavorare e a socializzare, un'intromissione che lui ha vissuto come un'inaccettabile ingerenza nella sua vita privata.
È il misero racconto dell'ennesima tragedia familiare che ha scosso Caselle di Gioia Sannitica, un tranquillo borgo dell'Alto Casertano. Danilo Melillo, 19 anni, ha ucciso a coltellate il fratello maggiore Alessio, 24 anni, e ferito gravemente l'altro fratello di 22 anni: un colpo alla mandibola che poteva ucciderlo.
L'escalation di follia mercoledì sera, durante l'ennesimo diverbio sfociato in tragedia. Danilo ha afferrato un coltello da cucina con una lama di 25 centimetri e ha colpito a morte Alessio. Il fratello di 22 anni, accorso in aiuto, è stato ferito al volto con la stessa lama.
Il diciannovenne è poi fuggito nelle campagne circostanti, ma è stato rintracciato dai carabinieri in stato confusionale. Sporco di sangue e in lacrime, ha confessato il delitto.
La madre dei tre ragazzi, sconvolta dalla tragedia, è stata raggiunta in Svizzera dal marito, che ha già nominato gli avvocati. Il pm ha disposto il sequestro della salma di Alessio e della stanza dove è avvenuto l'omicidio.
Danilo è in stato di fermo e sarà interrogato per chiarire il movente del suo efferato gesto.