Il nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Como ha operato a Milano l’arresto di due cittadini italiani sorpresi nella flagranza del reato di riciclaggio, per aver scambiato denaro contante proveniente dalla Svizzera con lingotti d’oro provenienti dalla Campania.
L’intervento è maturato nel contesto di una più ampia indagine, coordinata dal sostituto procuratore della repubblica di Como, Mariano Fadda, nel cui ambito si è resa necessaria la perquisizione di un appartamento in Milano, in uso ad una società napoletana avente una unità locale a Marcianise.
Durante la perquisizione i finanzieri sono intervenuti al momento dello scambio di un pacco contenente 7 kg di oro con 270mila euro in contanti.
“L’oro – spiega la Finanza - era giunto a Milano, proveniente dalla Campania attraverso un portavalori che, stante la documentazione commerciale di accompagnamento, era convinta di trasportare semplice bigiotteria.
Gli approfondimenti d’indagine hanno consentito di verificare l’illiceità della provenienza dell’oro, verosimilamente riconducibile alle attività di raccolta di monili ed oggetti attraverso la rete locale dei compro oro, da parte della società napoletana, priva di autorizzazione per operarne il commercio professionale.
Il modus operandi disvelato dalle investigazioni rappresenta una moderna versione dello storico “spallonaggio” praticato dai contrabbandieri di un tempo: gli odierni spalloni hanno sostituito ai sentieri boscosi lungo i declivi di confine, percorsi con le gerle in spalla, la più comoda direttrice autostradale che collega Milano a Lugano. Il metallo prezioso viene generalmente occultato in doppi fondi sapientemente ricavati nelle intercapedini delle automobili dirette in svizzera, per la successiva raffinazione, effettuata la quale, l’oro rientra in contrabbando in Italia per alimentare il mercato nero”. Le persone arrestate sono un 58enne di Lanzo, domiciliato in Svizzera e un 62enne originario di Trapani ma residente a Como.