Da villa simbolo della potenza economica del clan dei Casalesi, costruita a immagine di quella di Toni Montana in Scarface, a "Centro Riabilitativo per la salute mentale": è la "radicale trasformazione" della villa di Walter Schiavone, esponente di spicco della camorra casertana e fratello del capoclan Francesco "Sandokan" Schiavone, in carcere da anni. Eccola la villa citata da Roberto Saviano nel suo “Gomorra”. L’immobile aveva una scala interna simile a quella immortalata nel film di Brian De Palma, in cui Al Pacino interpreta il gangster Tony Montana. La struttura, completamente trasformata, è stata affidata all’Asl di Caserta che ne farà un Centro riabilitativo per la salute mentale. L’edificio, costruito su tre livelli per complessivi 850 metri quadri, sorge a Casal di Principe, in via Tasso, su un’area di 3.400 metri quadri.
La storia giudiziaria della villa comincia 23 fa, con un sequestro preventivo, dopo il coinvolgimento di Walter Schiavone nell’inchiesta “Spartacus”. Nel 1999 viene definitivamente confiscato e nel 2001 assegnato al Comune di Casal di Principe e di lì a poco completamente vandalizzato.
Nel 2003 il bene viene consegnato al Consorzio Agrorinasce. Da quel momento è cominciato l’iter per la ricerca fondi conclusosi definitivamente nel 2007.
Per il bene confiscato a Walter Schiavone è stato concesso un duplice finanziamento dalla Regione Campania di circa 2 milioni di euro, di cui 300 mila gestiti da Agrorinasce e i restanti 1,68 milioni di euro (Fondi FAS), gestiti dalla Seconda università degli studi di Napoli, in qualità di stazione appaltante, e dalla la facoltà di Architettura – Dipartimento di cultura del progetto, in qualità di progettista e direttore dei lavori.
I lavori sono durati dieci anni. Troppi, secondo il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale, che dal giugno 2014 è tornato a capo dell’amministrazione comunale.