“Come cittadini, prima ancora che come professionisti, leggere le conclusioni a cui la Procura di Napoli nord e l’Istituto Superiore di Sanità sono giunte sull’incidenza dei rifiuti nello sviluppo di patologie gravi in Terra dei Fuochi ci ha letteralmente sconvolto. Questo tema deve ritornare centrale nella vita politica e sociale del nostro Paese, nonostante l’attenzione quasi totalizzante che purtroppo la crisi pandemica richiede”.
Lo afferma Corrado Sorge, Ceo dell’agenzia campana Hubstrat, specializzata in strategie e modelli innovativi per lo sviluppo d’impresa.
“Non volendo entrare nel merito delle scelte economiche e politiche passate e presenti – afferma Sorge – è chiaro che la nostra Terra stia lanciando un appello lancinante che non possiamo far finta di non ascoltare. La salute pubblica è sicuramente la principale urgenza, ma la desertificazione di intere aree dei nostri territori e l’impatto sul tessuto sociale e imprenditoriale non è un problema di poco conto”.
Hubstrat sottolinea come l’appello della Procura a promuovere cicli virtuosi di gestione dei rifiuti sia “improcrastinabile da raccogliere”. “In molti hanno ascoltato e condiviso su scala globale gli appelli di Greta Thunberg. Ma il problema non è lontano come spesso ci conviene immaginare. Il problema è dietro casa nostra. Non possiamo rischiare di voltarci dall’altra parte quando le azioni devono essere messe in campo a pochi chilometri da noi. Con Comieco e Si.Eco. a Mercato San Severino siamo stati protagonisti di una campagna per il riciclo della carta che ha coniugato azioni sul territorio e digitali, campagna che ha avuto un importante riscontro in termini di ritorno concreto - e mediatico. Le nuove opportunità che ci offre il mondo interconnesso e digitale coniugate a una rinnovata sensibilità sui temi ambientali sono la strada vincente per restituire vivibilità in Terra dei Fuochi e negli altri territori martoriati da anni di sversamenti selvaggi e atti incivili”.
“Per questo – conclude Sorge – vogliamo farci promotori di una raccolta d’idee che coinvolga le giovani imprese e le start up campane per definire un modello univoco in cui confluiscano le competenze di tutti. Chi fa impresa sa di avere una responsabilità per la collettività che la ospita. È il momento di pagare questo debito: non abbiamo altro tempo”.