E' durato tre giorni il presidio dei lavoratori di bacino presso i cantieri dell’Interporto Maddaloni-Marcianise. A seguito dei provvedimenti giudiziari di questi ultimi giorni a carico dei vertici dell’azienda Interporto Sud Europa, si sta verificando infatti l’ennesimo blocco occupazionale per gli oltre cinquanta lavoratori del settore costruzioni che operano nell’area dell’Interporto sin dalle sue origini e che vivono in uno stato di precarietà praticamente da oltre vent’anni. Prevedendo il precipitare della situazione, il Segretario Provinciale della Unione Territoriale del Lavoro UGL Ferdinando Palumbo aveva chiesto già la settimana scorsa alla Prefettura di Caserta di farsi promotrice di un tavolo istituzionale di salvaguardia occupazionale, per individuare soluzioni in tempi brevi allo stato di crisi ormai perenne di questi lavoratori. Giova ricordare che si tratta di persone che sono senza lavoro dallo scorso ottobre, a seguito della decisione di Interporto di revocare gli appalti alle società operanti nell’area, che hanno visto così consumarsi l’ennesimo atto di licenziamento a loro spese. Il vice Segretario Provinciale UGL, Mauro Naddei, è intervenuto sul posto per contribuire a rasserenare gli animi. “Siamo estremamente preoccupati da come sta evolvendo la situazione.” Dichiara il sindacalista UGL. “Occorre massimo senso di responsabilità da parte di tutti per creare le condizioni che consentano il pieno riassorbimento delle maestranze del bacino. Auspichiamo che la Prefettura di Caserta possa al più presto accogliere le richieste avanzate da noi e dal Sindaco di Maddaloni, istituendo un tavolo che veda il contributo di tutti i soggetti interessati del settore istituzionale e di quello industriale, per creare finalmente quelle prospettive di occupazione che i lavoratori attendono da anni.”
Interporto, Naddei: "Speranze nel tavolo in Prefettura"
Cinquanta lavoratori in uno stato di precarietà da venti anni
Maddaloni.