Le sue imprese non hanno stregato solo i media locali, Vincenzo Boni è oggetto di tante attenzioni anche a livello nazionale. Il nuotatore del Caravaggio Sporting Village è sbarcato anche sulla Gazzetta dello Sport che sul suo sito internet gli ha dedicato un lungo articolo a firma Alberto Francescut. “Dove voglio arrivare? Il sogno resta quello, quello innominabile (Paralimpiadi, ndr): per un napoletano la scaramanzia è tutto” ha dichiarato alla “rosea”. “Lì francamente non mi importa tanto del tempo, toccare la piastra prima degli altri è l’unica cosa che conta”. Boni ha parlato anche di come è cambiato il suo lavoro nella stagione olimpica. “In società è cambiato molto rispetto l’anno scorso: ho cambiato allenatore e la cosa inizialmente mi spaventava, ma vedendo i risultati che sto ottenendo direi che è stata una grande scelta. Il tutto con la supervisione dell’allenatore della Nazionale, Enzo Allocco, che occasionalmente viene a dirigere l’allenamento rimanendo soddisfatto di come stiamo proseguendo. È stato creato un progetto attorno a me, sono affiancato da una persona che mi segue in palestra e cura la mia postura, sono seguito da un nutrizionista, ed ho un fisioterapista che quando occorre mi assiste. Il Caravaggio Sporting Village (la sua società, ndr) punta molto su di me, e sentire la loro fiducia mi da una spinta in più per andare verso i grandi obiettivi”. Boni, che da marzo fa parte del gruppo Forestale dello Stato, sta preparando i campionati Europei in Portogallo che andranno in scena la prossima settimana. L’emozione è tanta come ha raccontato al più importante quotidiano sportivo italiano. “Sono i miei primi Europei: ci tengo a non sfigurare anche perché da lì passa la definitiva convocazione per le Paralimpiadi di Rio, a settembre. Ma ci sono anche i campionati italiani societari di fine maggio a Lignano Sabbiadoro, il meeting internazionale di Berlino a giugno, i campionati italiani individuali di luglio a Bergamo. Lo sport a livelli alti e competitivi è vita. Ti riaccende quella fiamma dentro che la tua condizione aveva un po’ affievolito. Mi fa sentire lo spirito della competizione, la stanchezza, i dolori ovunque: mi fa sentire vivo. Il nuoto comporta tante rinunce ma non sacrifici: sono stato il primo a voler entrare in questo mondo quindi nulla mi pesa”. Boni però non pensa solo al nuoto e alla Gazzetta dello Sport ha rivelato anche la sua fede calcistica. “Sono un tifoso sfegatato della squadra della mia città (Napoli ndr)”.