Emanuele Renzini non fa tanti giri di parole e va dritto al punto. "Per me ha vinto Abbes. Il nostro si è aggiudicato la prima e la terza nettamente, con annesso richiamo non fatto a La Cruz. Avrei potuto fare ricorso, ma non ho voluto per non sporcare una bellissima finale, che, a mio avviso, rappresenta il passaggio di consegne tra un grande campione e il futuro: il nostro Abbes".
L’head coach della Nazionale azzurra è stato chiaro. Il suo è un chiaro attacco ad una giuria che troppe volte rovina i match seguendo troppo i ranking, dando un peso enorme al nome e facendo poca attenzione a quello che capita sul ring. Dopo aver visto almeno tre volte anche noi possiamo sposare la tesi di Renzini. Nella prima ripresa Mouhiidine è stato più propositivo. Ha fatto sentire i guantoni al cubano che con l’esperienza che solo un grande campione può mettere sul ring, l’ha tenuto lontano colpendo in contropiede e assumendo l’atteggiamento del padrone. Una tattica che con le giurie attuali paga tanto. La boxe è una cosa diversa. Dovrebbe vincere che sul ring fa più sentire i colpi all’avversario. Mouhiidine questo lo ha fatto e, nonostante una ferita all’occhio sinistro, ha continuato a fare il suo pugilato elegante, veloce e aggressivo. Julio La Cruz Pedraza ha rispettato l’azzurro. Lo ha temuto seriamente e l’abbraccio finale per lui è stata una liberazione. Renzini parla di passaggio di consegne e ci può stare, ma ora quel titolo Mondiale va conquistato. L’argento di Belgrado non deve bastare. Mouhiidine ha le potenzialità per essere il più grande e arrivare a Parigi 2024 per combattere per l’oro. Servirà una programma zione importante. Non bisogna chiudersi nelle palestre italiane ma viaggiare, combattere in giro per il mondo negli appuntamenti più importanti, fare punteggio ed arrivare nelle prime posizioni di un ranking che troppo spesso influisce su giudici che guardano poco sul ring e tanto la scheda di presentazione.
Dello stesso avviso di Renzini anche il Consigliere federale e Team Leader della spedizione a Belgrado Fabrizio Baldantoni. "Vincitore morale del match è stato Abbes che, a mio avviso, ha vinto nettamente la prima ripresa. Vedo in questo incontro una sorta di passaggio di consegne tra un grande campione, quale è La Cruz, e il nuovo del pugilato che avanza a passi spediti: il nostro Abbes. Ora sta a lui confermarsi nel tempo".