Pd, dopo Pompei c'è un altro sindaco in bilico

Si decide lunedì il destino di Foti ad Avellino. E la Valente torna ad attaccare Bassolino

Da Napoli ad Avellino, il Pd prova a ripartire cercando di evitare altri disastri dopo il caso Pompei. “Ma nel Pd è un grave errore giocare a dividere”, scrive Valeria Valente, in una lettera inviata alla redazione napoletana di Repubblica. E dalla parlamentare uscita sconfitta dalla sfida per il comune di Napoli, arriva l'ennesima solita bacchettata che sembra rivolta al suo ex maestro, Antonio Bassolino: "Non capisco – scrive la Valente – l'atteggiamento di chi pur potendo per saggezza ed esperienza dare una mano a promuovere una nuova classe dirigente continua a non farlo”. Per la Valente insomma il Pd va ricostruito con rinnovamento e esperienza. Ma il partito in Campania è sempre dilaniato da faide interne: dopo Pompei c'è un altro sindaco Pd in bilico, il primo cittadino di Avellino Paolo Foti: in tre anni ha cambiato 25 assessori e ora si appresta nuovamente a rimodellare la squadra di governo per superare la crisi. Otto consiglieri del Pd, che hanno dato vita a due gruppi autonomi in consiglio, l'hanno già sfiduciato, ma il sindaco spera ora con l'azzeramento della giunta di aprire una nuova fase chiedendo aiuto all'opposizione, strategia non nuova visto che sono già passati in maggioranza in questi anni diversi consiglieri comunali eletti nel centro destra, gli ultimi due sono stati Enza Ambrosone e Carmine Montanile. "Si è chiuso un ciclo, ora serve un nuovo patto di governo con l'opposizione"; ha sentenziato il parlamentare Luigi Famiglietti che ha preso parte al confronto con il sindaco. Ma il leader della minoranza, Dino Preziosi, già avverte Foti: “Si al dialogo, ma il sindaco riconosca il suo fallimento”. 

pi.mel.