Pd nel caos: se fossi napoletano voterei scheda bianca

E De Luca finisce sotto accusa per le sue frasi sessiste contro le candidate sindaco del M5S

"Se fossi napoletano al ballottaggio voterei senz'altro scheda bianca", dice Riccardo Nencini, vice ministro socialista del governo Renzi. Non si è schierato neppure il governatore Vincenzo De Luca, che ha invece annunciato i suoi endorsement per i candidati pd di Torino, Roma e Bologna con battute marcatamente sessiste ("con la Appendino che si è aggiustata i capelli e si è messa la lacca andrei a cena, ma per governare scelgo Fassino"), frasi che hanno scatenato la rabbiosa reazione dei cinque stelle. Ma nel centro sinistra napoletano non tutti la pensano allo stesso modo. Si è sbilanciato verso De Magistris il consigliere regionale Pd Gianluca Daniele, mentre l'eurodeputato Andrea Cozzolino anche se lascia libertà di voto, si starebbe avvicinando a Lettieri. E' la conferma che dopo la Caporetto del cinque giugno il pd napoletano è ormai in crisi di identità. Ed è finita nel caos, tra accuse e insulti l'assemblea del partito che avrebbe dovuto riflettere sul voto: vi dovete vergognare, hanno urlato i bassoliniani. Sotto accusa il segretario Carpentieri di cui sono state chieste le dimissioni. Ma lui si è difeso denunciando che c'è stato fuoco amico sul voto, L'assemblea è poi saltata tra i veleni per mancanza di numero legale.