La Consulta ha dichiarato inammissibile il referendum abrogativo della legge sull'Autonomia differenziata delle Regioni. Il pronunciamento è arrivato in serata.
Secondo la Corte "l'oggetto e la finalità del quesito non risultano chiari. Ciò pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell'elettore. Il referendum verrebbe ad avere una portata che ne altera la funzione, risolvendosi in una scelta sull'autonomia differenziata, come tale, e in definitiva sull'art. 116, terzo comma, della Costituzione: ciò non può essere oggetto di referendum abrogativo, ma solo eventualmente di una revisione costituzionale", quanto deciso dagli undici componenti.
La sentenza sarà depositata nei prossimi giorni ma nel frattempo arrivano già le prime reazioni. "Le motivazioni preliminari della Corte Costituzionale che dichiara inammissibile un quesito referendario su sei, proprio quello sull'autonomia differenziata, nega dignità alla volontà di migliaia di cittadini che lo hanno sottoscritto”. E’ quanto afferma il segretario generale della Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci.
“In queste ore, comunque - precisa Ricci - la nostra organizzazione è mobilitata per avviare la campagna elettorale per portare al voto milioni di elettori, con l'obiettivo di raggiungere il quorum sugli altri referendum, quelli sul Job act e la cittadinanza. La strada del referendum scelta dalla Cgil è l'unica possibile per riformare il Paese su aspetti costituzionalmente rilevanti che riguardano la vita dei lavoratori e dei cittadini italiani. Rimane a caldo una grande amarezza per il diniego della Corte, confidando nell'imparzialità della stessa. Nelle prossime ore - conclude Ricci - avvieremo una campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e iniziative pubbliche in tutta la Campania, nelle quali sosterremo con forza le ragioni del sì all'abrogazione delle leggi oggetto dei cinque referendum”.