“In Campania il Partito Democratico è commissariato da due anni perchè nell'ultimo congresso il 70% non ha appoggiato la mozione di Schlein. Non accade neanche nella nord Corea”.
Vincenzo De Luca dal Sannio lancia bordate alla segreteria nazionale del Partito Democratico e non risparmia il commissario Antonio Misiani “Avrebbe dovuto dimettersi dopo aver chiesto scusa agli iscritti. Il Pd è un partito non un'associazione a delinquere e la vita del Pd della Campania si decide qui non a Roma.
Schlein si era proposta come il cambiamento ma in due anni non è cambiato nulla, non si valorizza il merito ma i maggiordomi dei capicorrenti”.
E ancora avverte “Un partito che non è in grado di rispettare la forza democratica interna non è credibile come forza di Governo”.
E poi analizza: “Siamo un partito anomalo che non può esistere in natura perché abbiamo un gruppo dirigente che per il 90% non ha nessun legame con il territorio, non ha il voto neanche della madre, e che si consente il lusso di attaccare il presidente di regione più votato d'Italia".
Poi rompe ogni indugio e si scaglia contro chi pone ostacoli al terzo mandato. A chi parla di 'sistema di potere di De Luca' risponde "il mio sistema di potere è il lavoro, la fatica per cambiare la Campania".
Un lavoro che non si può interrompere adesso, incalza. “Un partito serio – prosegue - deve ragionare sugli interessi della comunità campana: considerate le emergenze non abbiamo fatto neanche il secondo mandato: praticamente solo sei anni di governo”.
E poi durissimo su Sandro Ruotolo che “non nomino – dice - per non fargli pubblicità” ma legge dal palco il suo curriculum. “C'è una nullità politica che da quando è finito il congresso invece di attaccare Meloni ha cominciato ad attaccare De Luca. Un cafone, maleducato che dovrebbe decidere il destino della Campania...”. Nel mirino del Governatore anche Stefano Graziano.
E poi conclude “Non accetterò mai che il futuro della Campania sia deciso da qualche imbecille che fa parte della segreteria nazionale. Questi dovrebbero decidere il destino della Campania? Mai”.
Infine avverte: “A Roma pensano che mantenendo il commissariamento del partito, facendo partire i ricatti, cercando di snervare sperano di portare all'esaurimento... non perdete tempo: io mi candido comunque”.