"E' stato sbagliato, da parte del Governo, inviare un sms per informare migliaia di persone che da agosto non avranno piu' un aiuto. E' un trauma sociale che avremmo dovuto fare di tutto per evitare". Vincenzo De Luca commenta cosi' il taglio sul reddito di cittadinanza. "E' chiaro che si sapeva che c'era questa scadenza - ragiona il presidente della Regione Campania- ma quando parliamo di famiglie, di persone, non possiamo usare l'algoritmo o l'sms, bisogna fare un lavoro di preparazione. L'intervento del Governo esclude dal taglio le famiglie con minori a carico, con persone sopra i 65 anni e disabili, ma questa cosa andava preparata meglio, perche' queste famiglie hanno avuto la sensazione di aver perduto tutto". Per De Luca su questi temi servono "rigore", ma anche "la sensibilita' necessaria", perche' non si possono trattare le persone "come se fossero oggetti. "Alla povera gente vera bisogna garantire un reddito minimo - rimarca il presidente della Regione - non possiamo lasciare nella disperazione centinaia di migliaia di persone". Ora la priorita' e' "pensare alla formazione - fa notare De Luca - e poi resta il grande punto interrogativo: fatta la formazione dove andiamo? Mentre per gli Its, cioe' la formazione concordata con le aziende, c'e' una certezza di lavoro al 95% dei giovani dopo il periodo formativo, per la formazione generica ovviamente ci sono dei dubbi. Qui dipende dalla quantita' di investimenti che si fanno nei nostri territori, altrimenti il ??lavoro non arriva". Per questo il 'governatore' rilancia la proposta gia' avanzata dalla Regione per la formazione generica ovviamente ci sono dei dubbi. Qui dipende dalla quantita' di investimenti che si fanno nei nostri territori, altrimenti il ??lavoro non arriva". Per questo il 'governatore' rilancia la proposta gia' avanzata dalla Regione per la formazione generica ovviamente ci sono dei dubbi. Qui dipende dalla quantita' di investimenti che si fanno nei nostri territori, altrimenti il ??lavoro non arriva". Per questo il 'governatore' rilancia la proposta gia' avanzata dalla RegioneCampania di predisporre piano per il lavoro che coinvolga 300 mila giovani del Sud, perche' "la crisi sociale a un certo punto diventa crisi democratica e la gente perde fiducia nelle istituzioni. Se lavoriamo su diversi piani - concludiamo - io credo che ci avviciniamo ai paesi civili d'Europa, nei quali c'e' contemporaneamente il rigore, la trasparenza, ma anche l'aiuto alla povera gente vera".