«Basta guardare i numeri, inquietanti, per avere idea di quanto sia grave nel nostro Paese e in Campania, la dispersione scolastica e la povertà educativa. L’Italia è già fanalino di coda in Europa, con un tasso del 12,7% registrato nel 2021. Nella nostra regione il tasso di abbandono scolastico nel 2021 si è attestato al 14,65%, il più elevato in Italia dopo Sicilia e Puglia. Il recente rapporto di Save The Children ha evidenziato come la dispersione scolastica sia strettamente correlata alla povertà, altissima nella nostra Regione, e sull’offerta di servizi educativi. Servono fondi e soprattutto servizi».
Nel suo intervento al Consiglio regionale monotematico di oggi, la Vicepresidente Valeria Ciarambino, ha sottolineato come sia necessario confrontarsi «con un contesto di povertà economica che coinvolge larghi strati della popolazione e che è inevitabilmente correlato alla povertà educativa. La percentuale di minorenni che vivono nella nostra Regione in uno stato di povertà relativa è infatti pari al 38,7% del totale.
il tempo pieno è un requisito essenziale per combattere la povertà educativa
Vi è una correlazione positiva tra offerta educativa, con riferimento particolare ai “tempi” dei servizi educativi, e livelli di apprendimento: il tempo pieno è un requisito essenziale per combattere la povertà educativa. Tempo pieno che vuol dire essenzialmente più mense, più palestre, più edifici adeguati, più personale scolastico. L’offerta di tempo prolungato nel Mezzogiorno è del 4,8% nella scuola dell’infanzia e primaria al 18,6% - aggiunge la Ciarambino - E in un Paese dove la spesa per l’istruzione è al 4,3% del Pil nel 2020, si fa presto a capire che le sole risorse del Pnrr, non possono essere considerate sufficienti per superare un gap che è prima di tutto tra il nostro Paese e l’Europa e poi anche tra Nord e Sud» spiega la Ciarambino che aggiunge: «A questo aggiungiamo lo spauracchio dell’autonomia differenziata, perché non possiamo sottovalutare l’impatto che la possibilità di attribuire alle Regioni piena autonomia in materia di istruzione, potrà avere sull’offerta di servizi educativi, e a cascata sul tasso di dispersione scolastica: assisteremo ad altri esodi di docenti al Nord e il taglio ulteriore dei servizi. Mancano fondi e soprattutto servizi».
Concludendo il suo intervento la Vicepresidente Ciarambino ha poi lanciato una sorta di appello: «Con il dimensionamento scolastico ci dirigiamo tout court alla “desertificazione” del nostro settore scolastico a cui l’autonomia differenziata potrebbe dare il definitivo colpo di grazia. Investimenti nella scuola pubblica, aumentare i servizi, le opportunità, il tempo pieno: lo dico ai colleghi di Centrodestra che rappresentano la maggioranza di governo: fate pressione sui parlamentari e sul governo perché si mettano da parte le politiche scellerate che colpiscono al cuore la scuola pubblica e la scuola del Sud. No alla privatizzazione della scuola, no al dimensionamento scolastico, no alla regionalizzazione della scuola, che vuol dire dare un colpo mortale all'unità nazionale, perché è nella scuola e nella cultura comune che si forma il cuore di una nazione» ha concluso la Vicepresidente del Consiglio regionale della Campania.